Capitolo 1
1In
principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
2Egli era in principio presso
Dio: 3tutto
è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò
che
esiste.
4In
lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
5la
luce splende nelle tenebre,
ma le tenebre non l' hanno accolta.
6Venne
un uomo mandato da Dio
e il suo nome era Giovanni.
7Egli
venne come testimone
per rendere testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di
lui. 8Egli
non era la luce,
ma doveva render testimonianza alla
luce. 9Veniva
nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni
uomo.
10Egli
era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
11Venne
fra la sua gente,
ma i suoi non lo hanno accolto.
12A
quanti però lo hanno accolto,
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
13i
quali non da sangue,
né da volere di carne,
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
14E
il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
15Giovanni
gli rende testimonianza
e grida: "Ecco l'uomo di cui io dissi:
Colui che viene dopo di me
mi è passato avanti,
perché era prima di me".
16Dalla
sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto
e grazia su grazia.
17Perché la legge fu data per
mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù
Cristo. 18Dio
nessuno l' ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato.
19E questa è la testimonianza di
Giovanni, quando i Giudei gli inviarono da
Gerusalemme sacerdoti e leviti a interrogarlo: "Chi
sei tu?". 20Egli confessò e non negò, e
confessò: "Io non sono il Cristo".
21Allora gli chiesero: "Che cosa dunque?
Sei Elia?". Rispose: "Non lo sono". "Sei tu il
profeta?". Rispose: "No". 22Gli dissero
dunque: "Chi sei? Perché possiamo dare una risposta
a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te
stesso?". 23Rispose:
"Io sono voce di uno che grida
nel deserto:
Preparate la via del
Signore,
come disse il profeta Isaia".
24Essi erano stati mandati da parte
dei farisei. 25Lo interrogarono e
gli dissero: "Perché dunque battezzi se tu non
sei il Cristo, né Elia, né il profeta?".
26Giovanni rispose loro: "Io
battezzo con acqua, ma in mezzo a voi sta uno
che voi non conoscete, 27uno che
viene dopo di me, al quale io non son degno di
sciogliere il legaccio del sandalo".
28Questo avvenne in Betània, al di
là del Giordano, dove Giovanni stava
battezzando.
35Il
giorno dopo Giovanni stava ancora là con due
dei suoi discepoli 36e, fissando
lo sguardo su Gesù che passava, disse: "Ecco
l'agnello di Dio!". 37E i due
discepoli, sentendolo parlare così, seguirono
Gesù. 38Gesù allora si voltò e,
vedendo che lo seguivano, disse: "Che
cercate?". Gli risposero: "Rabbì (che
significa maestro), dove abiti?".
39Disse loro: "Venite e vedrete".
Andarono dunque e videro dove abitava e quel
giorno si fermarono presso di lui; erano
circa le quattro del
pomeriggio.
40Uno
dei due che avevano udito le parole di
Giovanni e lo avevano seguito, era Andrea,
fratello di Simon Pietro. 41Egli
incontrò per primo suo fratello Simone, e
gli disse: "Abbiamo trovato il Messia (che
significa il Cristo)" 42e lo
condusse da Gesù. Gesù, fissando lo sguardo
su di lui, disse: "Tu sei Simone, il figlio
di Giovanni; ti chiamerai Cefa (che vuol
dire Pietro)".
43Il
giorno dopo Gesù aveva stabilito di
partire per la Galilea; incontrò Filippo
e gli disse: "Seguimi".
44Filippo era di Betsàida, la
città di Andrea e di Pietro.
45Filippo incontrò Natanaèle e
gli disse: "Abbiamo trovato colui del
quale hanno scritto Mosè nella Legge e i
Profeti, Gesù, figlio di Giuseppe di
Nàzaret". 46Natanaèle esclamò:
"Da Nàzaret può mai venire qualcosa di
buono?". Filippo gli rispose: "Vieni e
vedi". 47Gesù intanto, visto
Natanaèle che gli veniva incontro, disse
di lui: "Ecco davvero un Israelita in cui
non c'è falsità". 48Natanaèle
gli domandò: "Come mi conosci?". Gli
rispose Gesù: "Prima che Filippo ti
chiamasse, io ti ho visto quando eri
sotto il fico". 49Gli replicò
Natanaèle: "Rabbì, tu sei il Figlio di
Dio, tu sei il re d'Israele!".
50Gli rispose Gesù: "Perché ti
ho detto che ti avevo visto sotto il
fico, credi? Vedrai cose maggiori di
queste!". 51Poi gli disse: "In
verità, in verità vi dico: vedrete il
cielo aperto e gli angeli di Dio salire e
scendere sul Figlio
dell'uomo".
Capitolo
2
1Tre
giorni dopo, ci fu uno sposalizio a
Cana di Galilea e c'era la madre di
Gesù. 2Fu
invitato alle nozze anche Gesù con i
suoi discepoli.
3Nel
frattempo, venuto a mancare il vino,
la madre di Gesù gli disse: "Non
hanno più vino".
4E
Gesù rispose: "Che ho da fare con te,
o donna? Non è ancora giunta la mia
ora". 5La
madre dice ai servi: "Fate quello che
vi dirà".
6Vi
erano là sei giare di pietra per
la purificazione dei Giudei,
contenenti ciascuna due o tre
barili. 7E
Gesù disse loro: "Riempite
d'acqua le giare"; e le
riempirono fino all'orlo.
8Disse
loro di nuovo: "Ora attingete e
portatene al maestro di tavola".
Ed essi gliene portarono.
9E
come ebbe assaggiato l'acqua
diventata vino, il maestro di
tavola, che non sapeva di dove
venisse (ma lo sapevano i servi
che avevano attinto l'acqua),
chiamò lo sposo
10e
gli disse: "Tutti servono da
principio il vino buono e, quando
sono un po' brilli, quello meno
buono; tu invece hai conservato
fino ad ora il vino
buono". 11Così
Gesù diede inizio ai suoi
miracoli in Cana di Galilea,
manifestò la sua gloria e i suoi
discepoli credettero in lui.
12Dopo
questo fatto, discese a Cafàrnao
insieme con sua madre, i fratelli
e i suoi discepoli e si fermarono
colà solo pochi
giorni.
13Si
avvicinava intanto la Pasqua
dei Giudei e Gesù salì a
Gerusalemme.
14Trovò
nel tempio gente che vendeva
buoi, pecore e colombe, e i
cambiavalute seduti al
banco.
15Fatta
allora una sferza di
cordicelle, scacciò tutti fuori
del tempio con le pecore e i
buoi; gettò a terra il denaro
dei cambiavalute e ne rovesciò
i banchi,
16e
ai venditori di colombe disse:
"Portate via queste cose e non
fate della casa del Padre mio
un luogo di mercato".
17I
discepoli si ricordarono che
sta scritto: Lo zelo per la
tua casa mi divora.
18Allora
i Giudei presero la parola e
gli dissero: "Quale segno ci
mostri per fare queste
cose?".
19Rispose
loro Gesù: "Distruggete questo
tempio e in tre giorni lo farò
risorgere".
20Gli
dissero allora i Giudei:
"Questo tempio è stato
costruito in quarantasei anni e
tu in tre giorni lo farai
risorgere?".
21Ma
egli parlava del tempio del suo
corpo.
22Quando
poi fu risuscitato dai morti, i
suoi discepoli si ricordarono
che aveva detto questo, e
credettero alla Scrittura e
alla parola detta da
Gesù.
23Mentre
era a Gerusalemme per la
Pasqua, durante la festa
molti, vedendo i segni che
faceva, credettero nel suo
nome.
24Gesù
però non si confidava con
loro, perché conosceva
tutti
25e
non aveva bisogno che
qualcuno gli desse
testimonianza su un altro,
egli infatti sapeva quello
che c'è in ogni
uomo.
Capitolo 3
1C'era
tra i farisei un uomo
chiamato Nicodèmo, un capo
dei Giudei.
2Egli
andò da Gesù, di notte, e
gli disse: "Rabbì, sappiamo
che sei un maestro venuto
da Dio; nessuno infatti può
fare i segni che tu fai, se
Dio non è con lui".
3Gli
rispose Gesù: "In verità,
in verità ti dico, se uno
non rinasce dall'alto, non
può vedere il regno di
Dio".
4Gli
disse Nicodèmo: "Come può
un uomo nascere quando è
vecchio? Può forse entrare
una seconda volta nel
grembo di sua madre e
rinascere?".
5Gli
rispose Gesù: "In verità,
in verità ti dico, se uno
non nasce da acqua e da
Spirito, non può entrare
nel regno di Dio.
6Quel
che è nato dalla carne è
carne e quel che è nato
dallo Spirito è
Spirito.
7Non
ti meravigliare se t'ho
detto: dovete rinascere
dall'alto.
8Il
vento soffia dove vuole e
ne senti la voce, ma non
sai di dove viene e dove
va: così è di chiunque è
nato dallo Spirito".
9Replicò
Nicodèmo: "Come può
accadere questo?".
10Gli
rispose Gesù: "Tu sei
maestro in Israele e non
sai queste cose?
11In
verità, in verità ti dico,
noi parliamo di quel che
sappiamo e testimoniamo
quel che abbiamo veduto; ma
voi non accogliete la
nostra
testimonianza.
12Se
vi ho parlato di cose della
terra e non credete, come
crederete se vi parlerò di
cose del cielo?
13Eppure
nessuno è mai salito al
cielo, fuorché il Figlio
dell'uomo che è disceso dal
cielo.
14E
come Mosè innalzò il
serpente nel deserto, così
bisogna che sia innalzato
il Figlio dell'uomo,
15perché
chiunque crede in lui abbia
la vita
eterna".
16Dio
infatti ha tanto amato il
mondo da dare il suo Figlio
unigenito, perché chiunque
crede in lui non muoia, ma
abbia la vita
eterna.
17Dio
non ha mandato il Figlio
nel mondo per giudicare il
mondo, ma perché il mondo
si salvi per mezzo di
lui.
18Chi
crede in lui non è
condannato; ma chi non
crede è già stato
condannato, perché non ha
creduto nel nome
dell'unigenito Figlio di
Dio.
19E
il giudizio è questo: la
luce è venuta nel mondo, ma
gli uomini hanno preferito
le tenebre alla luce,
perché le loro opere erano
malvagie.
20Chiunque
infatti fa il male, odia la
luce e non viene alla luce
perché non siano svelate le
sue opere.
21Ma
chi opera la verità viene
alla luce, perché appaia
chiaramente che le sue
opere sono state fatte in
Dio.
22Dopo
queste cose, Gesù andò con
i suoi discepoli nella
regione della Giudea; e là
si trattenne con loro, e
battezzava.
23Anche
Giovanni battezzava a
Ennòn, vicino a Salìm,
perché c'era là molta
acqua; e la gente andava a
farsi battezzare.
24Giovanni,
infatti, non era stato
ancora
imprigionato.
25Nacque
allora una discussione tra
i discepoli di Giovanni e
un Giudeo riguardo la
purificazione.
26Andarono
perciò da Giovanni e gli
dissero: "Rabbì, colui che
era con te dall'altra parte
del Giordano, e al quale
hai reso testimonianza,
ecco sta battezzando e
tutti accorrono a
lui".
27Giovanni
rispose: "Nessuno può
prendersi qualcosa se non
gli è stato dato dal
cielo.
28Voi
stessi mi siete testimoni
che ho detto: Non sono io
il Cristo, ma io sono stato
mandato innanzi a
lui.
29Chi
possiede la sposa è lo
sposo; ma l'amico dello
sposo, che è presente e
l'ascolta, esulta di gioia
alla voce dello sposo. Ora
questa mia gioia è
compiuta.
30Egli
deve crescere e io invece
diminuire.
31Chi
viene dall'alto è al di
sopra di tutti; ma chi
viene dalla terra,
appartiene alla terra e
parla della terra. Chi
viene dal cielo è al di
sopra di tutti.
32Egli
attesta ciò che ha visto e
udito, eppure nessuno
accetta la sua
testimonianza;
33chi
però ne accetta la
testimonianza, certifica
che Dio è veritiero.
34Infatti
colui che Dio ha mandato
proferisce le parole di Dio
e dà lo Spirito senza
misura.
35Il
Padre ama il Figlio e gli
ha dato in mano ogni
cosa.
36Chi
crede nel Figlio ha la vita
eterna; chi non obbedisce
al Figlio non vedrà la
vita, ma l'ira di Dio
incombe su di
lui".
Capitolo 4
1Quando
il Signore venne a sapere che
i farisei avevano sentito
dire: Gesù fa più discepoli e
battezza più di
Giovanni
2-
sebbene non fosse Gesù in
persona che battezzava, ma i
suoi discepoli -,
3lasciò
la Giudea e si diresse di
nuovo verso la
Galilea.
4Doveva
perciò attraversare la
Samarìa.
5Giunse
pertanto ad una città della
Samarìa chiamata Sicàr,
vicina al terreno che
Giacobbe aveva dato a
Giuseppe suo figlio:
6qui
c'era il pozzo di Giacobbe.
Gesù dunque, stanco del
viaggio, sedeva presso il
pozzo. Era verso
mezzogiorno.
7Arrivò
intanto una donna di Samarìa
ad attingere acqua. Le disse
Gesù: "Dammi da bere".
8I
suoi discepoli infatti erano
andati in città a far
provvista di cibi.
9Ma
la Samaritana gli disse:
"Come mai tu, che sei Giudeo,
chiedi da bere a me, che sono
una donna samaritana?". I
Giudei infatti non mantengono
buone relazioni con i
Samaritani.
10Gesù
le rispose: "Se tu conoscessi
il dono di Dio e chi è colui
che ti dice: "Dammi da
bere!", tu stesso gliene
avresti chiesto ed egli ti
avrebbe dato acqua
viva".
11Gli
disse la donna: "Signore, tu
non hai un mezzo per
attingere e il pozzo è
profondo; da dove hai dunque
quest'acqua viva?
12Sei
tu forse più grande del
nostro padre Giacobbe, che ci
diede questo pozzo e ne bevve
lui con i suoi figli e il suo
gregge?".
13Rispose
Gesù: "Chiunque beve di
quest'acqua avrà di nuovo
sete;
14ma
chi beve dell'acqua che io
gli darò, non avrà mai più
sete, anzi, l'acqua che io
gli darò diventerà in lui
sorgente di acqua che
zampilla per la vita
eterna".
15"Signore,
gli disse la donna, dammi di
quest'acqua, perché non abbia
più sete e non continui a
venire qui ad attingere
acqua".
16Le
disse: "Va' a chiamare tuo
marito e poi ritorna
qui".
17Rispose
la donna: "Non ho marito". Le
disse Gesù: "Hai detto bene
"non ho marito";
18infatti
hai avuto cinque mariti e
quello che hai ora non è tuo
marito; in questo hai detto
il vero".
19Gli
replicò la donna: "Signore,
vedo che tu sei un
profeta.
20I
nostri padri hanno adorato
Dio sopra questo monte e voi
dite che è Gerusalemme il
luogo in cui bisogna
adorare".
21Gesù
le dice: "Credimi, donna, è
giunto il momento in cui né
su questo monte, né in
Gerusalemme adorerete il
Padre.
22Voi
adorate quel che non
conoscete, noi adoriamo
quello che conosciamo, perché
la salvezza viene dai
Giudei.
23Ma
è giunto il momento, ed è
questo, in cui i veri
adoratori adoreranno il Padre
in spirito e verità; perché
il Padre cerca tali
adoratori.
24Dio
è spirito, e quelli che lo
adorano devono adorarlo in
spirito e verità".
25Gli
rispose la donna: "So che
deve venire il Messia (cioè
il Cristo): quando egli
verrà, ci annunzierà ogni
cosa".
26Le
disse Gesù: "Sono io, che ti
parlo".
27In
quel momento giunsero i suoi
discepoli e si meravigliarono
che stesse a discorrere con
una donna. Nessuno tuttavia
gli disse: "Che desideri?",
o: "Perché parli con
lei?".
28La
donna intanto lasciò la
brocca, andò in città e disse
alla gente:
29"Venite
a vedere un uomo che mi ha
detto tutto quello che ho
fatto. Che sia forse il
Messia?".
30Uscirono
allora dalla città e andavano
da lui.
31Intanto
i discepoli lo pregavano:
"Rabbì, mangia".
32Ma
egli rispose: "Ho da
mangiare un cibo che voi
non conoscete".
33E
i discepoli si
domandavano l'un l'altro:
"Qualcuno forse gli ha
portato da
mangiare?".
34Gesù
disse loro: "Mio cibo è
fare la volontà di colui
che mi ha mandato e
compiere la sua
opera.
35Non
dite voi: Ci sono ancora
quattro mesi e poi viene
la mietitura? Ecco, io vi
dico: Levate i vostri
occhi e guardate i campi
che già biondeggiano per
la mietitura.
36E
chi miete riceve salario
e raccoglie frutto per la
vita eterna, perché ne
goda insieme chi semina e
chi miete.
37Qui
infatti si realizza il
detto: uno semina e uno
miete.
38Io
vi ho mandati a mietere
ciò che voi non avete
lavorato; altri hanno
lavorato e voi siete
subentrati nel loro
lavoro".
39Molti
Samaritani di quella
città credettero in
lui per le parole
della donna che
dichiarava: "Mi ha
detto tutto quello
che ho fatto".
40E
quando i Samaritani
giunsero da lui, lo
pregarono di fermarsi
con loro ed egli vi
rimase due
giorni.
41Molti
di più credettero per
la sua parola
42e
dicevano alla donna:
"Non è più per la tua
parola che noi
crediamo; ma perché
noi stessi abbiamo
udito e sappiamo che
questi è veramente il
salvatore del
mondo".
46Andò
dunque di nuovo a
Cana di Galilea,
dove aveva cambiato
l'acqua in vino. Vi
era un funzionario
del re, che aveva
un figlio malato a
Cafàrnao.
47Costui,
udito che Gesù era
venuto dalla Giudea
in Galilea, si recò
da lui e lo pregò
di scendere a
guarire suo figlio
poiché stava per
morire.
48Gesù
gli disse: "Se non
vedete segni e
prodigi, voi non
credete".
49Ma il
funzionario del re
insistette:
"Signore, scendi
prima che il mio
bambino muoia".
50Gesù
gli risponde: "Va',
tuo figlio vive".
Quell'uomo credette
alla parola che gli
aveva detto Gesù e
si mise in cammino.
51Proprio
mentre scendeva,
gli vennero
incontro i servi a
dirgli: "Tuo figlio
vive!".
52S'informò
poi a che ora
avesse cominciato a
star meglio. Gli
dissero: "Ieri,
un'ora dopo
mezzogiorno la
febbre lo ha
lasciato".
53Il
padre riconobbe che
proprio in
quell'ora Gesù gli
aveva detto: "Tuo
figlio vive" e
credette lui con
tutta la sua
famiglia.
54Questo
fu il secondo
miracolo che Gesù
fece tornando dalla
Giudea in
Galilea.
Capitolo
5
1Vi
fu poi una festa
dei Giudei e Gesù
salì a
Gerusalemme.
2V'è
a Gerusalemme,
presso la porta
delle Pecore, una
piscina, chiamata
in ebraico
Betzaetà, con
cinque
portici,
3sotto
i quali giaceva
un gran numero di
infermi, ciechi,
zoppi e
paralitici.
4
Un angelo infatti
in certi momenti
discendeva nella
piscina e agitava
l'acqua; il primo
ad entrarvi dopo
l'agitazione
dell'acqua
guariva da
qualsiasi
malattia fosse
affetto.
5Si
trovava là un
uomo che da
trentotto anni
era
malato.
6Gesù
vedendolo disteso
e, sapendo che da
molto tempo stava
così, gli disse:
"Vuoi
guarire?".
7Gli
rispose il
malato: "Signore,
io non ho nessuno
che mi immerga
nella piscina
quando l'acqua si
agita. Mentre
infatti sto per
andarvi, qualche
altro scende
prima di
me".
8Gesù
gli disse:
"Alzati, prendi
il tuo lettuccio
e
cammina".
9E
sull'istante
quell'uomo guarì
e, preso il suo
lettuccio,
cominciò a
camminare.
Quel giorno
però era un
sabato.
10Dissero
dunque i Giudei
all'uomo
guarito: "È
sabato e non ti
è lecito
prender su il
tuo
lettuccio".
11Ma
egli rispose
loro: "Colui
che mi ha
guarito mi ha
detto: Prendi
il tuo
lettuccio e
cammina".
12Gli
chiesero
allora: "Chi è
stato a dirti:
Prendi il tuo
lettuccio e
cammina?".
13Ma
colui che era
stato guarito
non sapeva chi
fosse; Gesù
infatti si era
allontanato,
essendoci folla
in quel
luogo.
14Poco
dopo Gesù lo
trovò nel
tempio e gli
disse: "Ecco
che sei
guarito; non
peccare più,
perché non ti
abbia ad
accadere
qualcosa di
peggio".
15Quell'uomo
se ne andò e
disse ai Giudei
che era stato
Gesù a
guarirlo.
16Per
questo i Giudei
cominciarono a
perseguitare
Gesù, perché
faceva tali
cose di
sabato.
17Ma
Gesù rispose
loro: "Il Padre
mio opera
sempre e
anch'io
opero".
18Proprio
per questo i
Giudei
cercavano ancor
più di
ucciderlo:
perché non
soltanto
violava il
sabato, ma
chiamava Dio
suo Padre,
facendosi
uguale a
Dio.
19Gesù
riprese a
parlare e
disse: "In
verità, in
verità vi
dico, il
Figlio da sé
non può fare
nulla se non
ciò che vede
fare dal
Padre; quello
che egli fa,
anche il
Figlio lo
fa.
20Il
Padre infatti
ama il
Figlio, gli
manifesta
tutto quello
che fa e gli
manifesterà
opere ancora
più grandi di
queste, e voi
ne resterete
meravigliati.
21Come
il Padre
risuscita i
morti e dà la
vita, così
anche il
Figlio dà la
vita a chi
vuole;
22il
Padre infatti
non giudica
nessuno ma ha
rimesso ogni
giudizio al
Figlio,
23perché
tutti onorino
il Figlio
come onorano
il Padre. Chi
non onora il
Figlio, non
onora il
Padre che lo
ha
mandato.
24In
verità, in
verità vi
dico: chi
ascolta la
mia parola e
crede a colui
che mi ha
mandato, ha
la vita
eterna e non
va incontro
al giudizio,
ma è passato
dalla morte
alla
vita.
25In
verità, in
verità vi
dico: è
venuto il
momento, ed è
questo, in
cui i morti
udranno la
voce del
Figlio di
Dio, e quelli
che l'avranno
ascoltata,
vivranno.
26Come
infatti il
Padre ha la
vita in se
stesso, così
ha concesso
al Figlio di
avere la vita
in se
stesso;
27e
gli ha dato
il potere di
giudicare,
perché è
Figlio
dell'uomo.
28Non
vi
meravigliate
di questo,
poiché verrà
l'ora in cui
tutti coloro
che sono nei
sepolcri
udranno la
sua voce e ne
usciranno:
29quanti
fecero il
bene per una
risurrezione
di vita e
quanti fecero
il male per
una
risurrezione
di
condanna.
30Io
non posso far
nulla da me
stesso;
giudico
secondo
quello che
ascolto e il
mio giudizio
è giusto,
perché non
cerco la mia
volontà, ma
la volontà di
colui che mi
ha
mandato.
31Se
fossi io a
render
testimonianza
a me
stesso, la
mia
testimonianza
non sarebbe
vera;
32ma
c'è un
altro che
mi rende
testimonianza,
e so che la
testimonianza
che egli mi
rende è
verace.
33Voi
avete
inviato
messaggeri
da Giovanni
ed egli ha
reso
testimonianza
alla
verità.
34Io
non ricevo
testimonianza
da un uomo;
ma vi dico
queste cose
perché
possiate
salvarvi.
35Egli
era una
lampada che
arde e
risplende,
e voi avete
voluto solo
per un
momento
rallegrarvi
alla sua
luce.
36Io
però ho
una
testimonianza
superiore
a quella
di
Giovanni:
le opere
che il
Padre mi
ha dato
da
compiere,
quelle
stesse
opere che
io sto
facendo,
testimoniano
di me che
il Padre
mi ha
mandato.
37E
anche il
Padre,
che mi ha
mandato,
ha reso
testimonianza
di me. Ma
voi non
avete mai
udito la
sua voce,
né avete
visto il
suo
volto,
38e
non avete
la sua
parola
che
dimora in
voi,
perché
non
credete a
colui che
egli ha
mandato.
39Voi
scrutate
le
Scritture
credendo
di avere
in esse
la vita
eterna;
ebbene,
sono
proprio
esse che
mi
rendono
testimonianza.
40Ma
voi non
volete
venire a
me per
avere la
vita.
41Io
non
ricevo
gloria
dagli
uomini.
42Ma
io vi
conosco
e so
che non
avete
in voi
l'amore
di
Dio.
43Io
sono
venuto
nel
nome
del
Padre
mio e
voi non
mi
ricevete;
se un
altro
venisse
nel
proprio
nome,
lo
ricevereste.
44E
come
potete
credere,
voi che
prendete
gloria
gli uni
dagli
altri,
e non
cercate
la
gloria
che
viene
da Dio
solo?
45Non
crediate
che sia
io ad
accusarvi
davanti
al
Padre;
c'è già
chi vi
accusa,
Mosè,
nel
quale
avete
riposto
la
vostra
speranza.
46Se
credeste
infatti
a Mosè,
credereste
anche a
me;
perché
di me
egli ha
scritto.
47Ma
se non
credete
ai suoi
scritti,
come
potrete
credere
alle
mie
parole?".
Capitolo
6
1Dopo
questi
fatti,
Gesù andò
all'altra
riva del
mare di
Galilea,
cioè di
Tiberìade,
2e
una
grande
folla lo
seguiva,
vedendo i
segni che
faceva
sugli
infermi.
3Gesù
salì
sulla
montagna
e là si
pose a
sedere
con i
suoi
discepoli.
4Era
vicina la
Pasqua,
la festa
dei
Giudei.
5Alzati
quindi
gli
occhi,
Gesù vide
che una
grande
folla
veniva da
lui e
disse a
Filippo:
"Dove
possiamo
comprare
il pane
perché
costoro
abbiano
da
mangiare?".
6Diceva
così per
metterlo
alla
prova;
egli
infatti
sapeva
bene
quello
che stava
per
fare.
7Gli
rispose
Filippo:
"Duecento
denari di
pane non
sono
sufficienti
neppure
perché
ognuno
possa
riceverne
un
pezzo".
8Gli
disse
allora
uno dei
discepoli,
Andrea,
fratello
di Simon
Pietro:
9"C'è
qui un
ragazzo
che ha
cinque
pani
d'orzo e
due
pesci; ma
che cos'è
questo
per tanta
gente?".
10Rispose
Gesù:
"Fateli
sedere".
C'era
molta
erba in
quel
luogo. Si
sedettero
dunque ed
erano
circa
cinquemila
uomini.
11Allora
Gesù
prese i
pani e,
dopo aver
reso
grazie,
li
distribuì
a quelli
che si
erano
seduti, e
lo stesso
fece dei
pesci,
finché ne
vollero.
12E
quando
furono
saziati,
disse ai
discepoli:
"Raccogliete
i pezzi
avanzati,
perché
nulla
vada
perduto".
13Li
raccolsero
e
riempirono
dodici
canestri
con i
pezzi dei
cinque
pani
d'orzo,
avanzati
a coloro
che
avevano
mangiato.
14Allora
la gente,
visto il
segno che
egli
aveva
compiuto,
cominciò
a dire:
"Questi è
davvero
il
profeta
che deve
venire
nel
mondo!".
15Ma
Gesù,
sapendo
che
stavano
per
venire a
prenderlo
per farlo
re, si
ritirò di
nuovo
sulla
montagna,
tutto
solo.
16Venuta
intanto
la
sera, i
suoi
discepoli
scesero
al
mare
17e,
saliti
in una
barca,
si
avviarono
verso
l'altra
riva in
direzione
di
Cafàrnao.
Era
ormai
buio, e
Gesù
non era
ancora
venuto
da
loro.
18Il
mare
era
agitato,
perché
soffiava
un
forte
vento.
19Dopo
aver
remato
circa
tre o
quattro
miglia,
videro
Gesù
che
camminava
sul
mare e
si
avvicinava
alla
barca,
ed
ebbero
paura.
20Ma
egli
disse
loro:
"Sono
io, non
temete".
21Allora
vollero
prenderlo
sulla
barca e
rapidamente
la
barca
toccò
la riva
alla
quale
erano
diretti.
22Il
giorno
dopo,
la
folla,
rimasta
dall'altra
parte
del
mare,
notò
che
c'era
una
barca
sola e
che
Gesù
non era
salito
con i
suoi
discepoli
sulla
barca,
ma
soltanto
i suoi
discepoli
erano
partiti.
23Altre
barche
erano
giunte
nel
frattempo
da
Tiberìade,
presso
il
luogo
dove
avevano
mangiato
il pane
dopo
che il
Signore
aveva
reso
grazie.
24Quando
dunque
la
folla
vide
che
Gesù
non era
più là
e
nemmeno
i suoi
discepoli,
salì
sulle
barche
e si
diresse
alla
volta
di
Cafàrnao
alla
ricerca
di
Gesù.
25Trovatolo
di là
dal
mare,
gli
dissero:
"Rabbì,
quando
sei
venuto
qua?".
26Gesù
rispose:
"In
verità,
in
verità
vi
dico,
voi mi
cercate
non
perché
avete
visto
dei
segni,
ma
perché
avete
mangiato
di quei
pani e
vi
siete
saziati.
27Procuratevi
non il
cibo
che
perisce,
ma
quello
che
dura
per la
vita
eterna,
e che
il
Figlio
dell'uomo
vi
darà.
Perché
su di
lui il
Padre,
Dio, ha
messo
il suo
sigillo".
28Gli
dissero
allora:
"Che
cosa
dobbiamo
fare
per
compiere
le
opere
di
Dio?".
29Gesù
rispose:
"Questa
è
l'opera
di Dio:
credere
in
colui
che
egli ha
mandato".
30Allora
gli
dissero:
"Quale
segno
dunque
tu
fai
perché
vediamo
e
possiamo
crederti?
Quale
opera
compi?
31I
nostri
padri
hanno
mangiato
la
manna
nel
deserto,
come
sta
scritto:
Diede
loro
da
mangiare
un
pane
dal
cielo".
32Rispose
loro
Gesù:
"In
verità,
in
verità
vi
dico:
non
Mosè
vi ha
dato
il
pane
dal
cielo,
ma il
Padre
mio
vi dà
il
pane
dal
cielo,
quello
vero;
33il
pane
di
Dio è
colui
che
discende
dal
cielo
e dà
la
vita
al
mondo".
34Allora
gli
dissero:
"Signore,
dacci
sempre
questo
pane".
35Gesù
rispose:
"Io
sono
il
pane
della
vita;
chi
viene
a me
non
avrà
più
fame
e chi
crede
in me
non
avrà
più
sete.
36Vi
ho
detto
però
che
voi
mi
avete
visto
e non
credete.
37Tutto
ciò
che
il
Padre
mi
dà,
verrà
a me;
colui
che
viene
a me,
non
lo
respingerò,
38perché
sono
disceso
dal
cielo
non
per
fare
la
mia
volontà,
ma la
volontà
di
colui
che
mi ha
mandato.
39E
questa
è la
volontà
di
colui
che
mi ha
mandato,
che
io
non
perda
nulla
di
quanto
egli
mi ha
dato,
ma lo
risusciti
nell'ultimo
giorno.
40Questa
infatti
è la
volontà
del
Padre
mio,
che
chiunque
vede
il
Figlio
e
crede
in
lui
abbia
la
vita
eterna;
io lo
risusciterò
nell'ultimo
giorno".
41Intanto
i
Giudei
mormoravano
di
lui
perché
aveva
detto:
"Io
sono
il
pane
disceso
dal
cielo".
42E
dicevano:
"Costui
non
è
forse
Gesù,
il
figlio
di
Giuseppe?
Di
lui
conosciamo
il
padre
e
la
madre.
Come
può
dunque
dire:
Sono
disceso
dal
cielo?".
43Gesù
rispose:
"Non
mormorate
tra
di
voi.
44Nessuno
può
venire
a
me,
se
non
lo
attira
il
Padre
che
mi
ha
mandato;
e
io
lo
risusciterò
nell'ultimo
giorno.
45Sta
scritto
nei
profeti:
E
tutti
saranno
ammaestrati
da
Dio.
Chiunque
ha
udito
il
Padre
e
ha
imparato
da
lui,
viene
a
me.
46Non
che
alcuno
abbia
visto
il
Padre,
ma
solo
colui
che
viene
da
Dio
ha
visto
il
Padre.
47In
verità,
in
verità
vi
dico:
chi
crede
ha
la
vita
eterna.
48Io
sono
il
pane
della
vita.
49I
vostri
padri
hanno
mangiato
la
manna
nel
deserto
e
sono
morti;
50questo
è
il
pane
che
discende
dal
cielo,
perché
chi
ne
mangia
non
muoia.
51Io
sono
il
pane
vivo,
disceso
dal
cielo.
Se
uno
mangia
di
questo
pane
vivrà
in
eterno
e
il
pane
che
io
darò
è
la
mia
carne
per
la
vita
del
mondo".
52Allora
i
Giudei
si
misero
a
discutere
tra
di
loro:
"Come
può
costui
darci
la
sua
carne
da
mangiare?".
53Gesù
disse:
"In
verità,
in
verità
vi
dico:
se
non
mangiate
la
carne
del
Figlio
dell'uomo
e
non
bevete
il
suo
sangue,
non
avrete
in
voi
la
vita.
54Chi
mangia
la
mia
carne
e
beve
il
mio
sangue
ha
la
vita
eterna
e
io
lo
risusciterò
nell'ultimo
giorno.
55Perché
la
mia
carne
è
vero
cibo
e
il
mio
sangue
vera
bevanda.
56Chi
mangia
la
mia
carne
e
beve
il
mio
sangue
dimora
in
me
e
io
in
lui.
57Come
il
Padre,
che
ha
la
vita,
ha
mandato
me
e
io
vivo
per
il
Padre,
così
anche
colui
che
mangia
di
me
vivrà
per
me.
58Questo
è
il
pane
disceso
dal
cielo,
non
come
quello
che
mangiarono
i
padri
vostri
e
morirono.
Chi
mangia
questo
pane
vivrà
in
eterno".
59Queste
cose
disse
Gesù,
insegnando
nella
sinagoga
a
Cafàrnao.
60Molti
dei
suoi
discepoli,
dopo
aver
ascoltato,
dissero:
"Questo
linguaggio
è
duro;
chi
può
intenderlo?".
61Gesù,
conoscendo
dentro
di
sé
che
i
suoi
discepoli
proprio
di
questo
mormoravano,
disse
loro:
"Questo
vi
scandalizza?
62E
se
vedeste
il
Figlio
dell'uomo
salire
là
dov'era
prima?
63È
lo
Spirito
che
dà
la
vita,
la
carne
non
giova
a
nulla;
le
parole
che
vi
ho
dette
sono
spirito
e
vita.
64Ma
vi
sono
alcuni
tra
voi
che
non
credono".
Gesù
infatti
sapeva
fin
da
principio
chi
erano
quelli
che
non
credevano
e
chi
era
colui
che
lo
avrebbe
tradito.
65E
continuò:
"Per
questo
vi
ho
detto
che
nessuno
può
venire
a
me,
se
non
gli
è
concesso
dal
Padre
mio".
66Da
allora
molti
dei
suoi
discepoli
si
tirarono
indietro
e
non
andavano
più
con
lui.
67Disse
allora
Gesù
ai
Dodici:
"Forse
anche
voi
volete
andarvene?".
68Gli
rispose
Simon
Pietro:
"Signore,
da
chi
andremo?
Tu
hai
parole
di
vita
eterna;
69noi
abbiamo
creduto
e
conosciuto
che
tu
sei
il
Santo
di
Dio".
70Rispose
Gesù:
"Non
ho
forse
scelto
io
voi,
i
Dodici?
Eppure
uno
di
voi
è
un
diavolo!".
Egli
parlava
di
Giuda,
figlio
di
Simone
Iscariota:
questi
infatti
stava
per
tradirlo,
uno
dei
Dodici.
Capitolo
7
1Dopo
questi
fatti
Gesù
se
ne
andava
per
la
Galilea;
infatti
non
voleva
più
andare
per
la
Giudea,
perché
i
Giudei
cercavano
di
ucciderlo.
2Si
avvicinava
intanto
la
festa
dei
Giudei,
detta
delle
Capanne;
3i
suoi
fratelli
gli
dissero:
"Parti
di
qui
e
va'
nella
Giudea
perché
anche
i
tuoi
discepoli
vedano
le
opere
che
tu
fai.
4Nessuno
infatti
agisce
di
nascosto,
se
vuole
venire
riconosciuto
pubblicamente.
Se
fai
tali
cose,
manifèstati
al
mondo!".
5Neppure
i
suoi
fratelli
infatti
credevano
in
lui.
6Gesù
allora
disse
loro:
"Il
mio
tempo
non
è
ancora
venuto,
il
vostro
invece
è
sempre
pronto.
7Il
mondo
non
può
odiare
voi,
ma
odia
me,
perché
di
lui
io
attesto
che
le
sue
opere
sono
cattive.
8Andate
voi
a
questa
festa;
io
non
ci
vado,
perché
il
mio
tempo
non
è
ancora
compiuto".
9Dette
loro
queste
cose,
restò
nella
Galilea.
10Ma
andati
i
suoi
fratelli
alla
festa,
allora
vi
andò
anche
lui;
non
apertamente
però:
di
nascosto.
11I
Giudei
intanto
lo
cercavano
durante
la
festa
e
dicevano:
"Dov'è
quel
tale?".
12E
si
faceva
sommessamente
un
gran
parlare
di
lui
tra
la
folla;
gli
uni
infatti
dicevano:
"È
buono!".
Altri
invece:
"No,
inganna
la
gente!".
13Nessuno
però
ne
parlava
in
pubblico,
per
paura
dei
Giudei.
14Quando
ormai
si
era
a
metà
della
festa,
Gesù
salì
al
tempio
e
vi
insegnava.
15I
Giudei
ne
erano
stupiti
e
dicevano:
"Come
mai
costui
conosce
le
Scritture,
senza
avere
studiato?".
16Gesù
rispose:
"La
mia
dottrina
non
è
mia,
ma
di
colui
che
mi
ha
mandato.
17Chi
vuol
fare
la
sua
volontà,
conoscerà
se
questa
dottrina
viene
da
Dio,
o
se
io
parlo
da
me
stesso.
18Chi
parla
da
se
stesso,
cerca
la
propria
gloria;
ma
chi
cerca
la
gloria
di
colui
che
l'ha
mandato
è
veritiero,
e
in
lui
non
c'è
ingiustizia.
19Non
è
stato
forse
Mosè
a
darvi
la
Legge?
Eppure
nessuno
di
voi
osserva
la
Legge!
Perché
cercate
di
uccidermi?".
20Rispose
la
folla:
"Tu
hai
un
demonio!
Chi
cerca
di
ucciderti?".
21Rispose
Gesù:
"Un'opera
sola
ho
compiuto,
e
tutti
ne
siete
stupiti.
22Mosè
vi
ha
dato
la
circoncisione
-
non
che
essa
venga
da
Mosè,
ma
dai
patriarchi
-
e
voi
circoncidete
un
uomo
anche
di
sabato.
23Ora
se
un
uomo
riceve
la
circoncisione
di
sabato
perché
non
sia
trasgredita
la
Legge
di
Mosè,
voi
vi
sdegnate
contro
di
me
perché
ho
guarito
interamente
un
uomo
di
sabato?
24Non
giudicate
secondo
le
apparenze,
ma
giudicate
con
giusto
giudizio!".
25Intanto
alcuni
di
Gerusalemme
dicevano:
"Non
è
costui
quello
che
cercano
di
uccidere?
26Ecco,
egli
parla
liberamente,
e
non
gli
dicono
niente.
Che
forse
i
capi
abbiano
riconosciuto
davvero
che
egli
è
il
Cristo?
27Ma
costui
sappiamo
di
dov'è;
il
Cristo
invece,
quando
verrà,
nessuno
saprà
di
dove
sia".
28Gesù
allora,
mentre
insegnava
nel
tempio,
esclamò:
"Certo,
voi
mi
conoscete
e
sapete
di
dove
sono.
Eppure
io
non
sono
venuto
da
me
e
chi
mi
ha
mandato
è
veritiero,
e
voi
non
lo
conoscete.
29Io
però
lo
conosco,
perché
vengo
da
lui
ed
egli
mi
ha
mandato".
30Allora
cercarono
di
arrestarlo,
ma
nessuno
riuscì
a
mettergli
le
mani
addosso,
perché
non
era
ancora
giunta
la
sua
ora.
31Molti
della
folla
invece
credettero
in
lui,
e
dicevano:
"Il
Cristo,
quando
verrà,
potrà
fare
segni
più
grandi
di
quelli
che
ha
fatto
costui?".
32I
farisei
intanto
udirono
che
la
gente
sussurrava
queste
cose
di
lui
e
perciò
i
sommi
sacerdoti
e
i
farisei
mandarono
delle
guardie
per
arrestarlo.
33Gesù
disse:
"Per
poco
tempo
ancora
rimango
con
voi,
poi
vado
da
colui
che
mi
ha
mandato.
34Voi
mi
cercherete,
e
non
mi
troverete;
e
dove
sono
io,
voi
non
potrete
venire".
35Dissero
dunque
tra
loro
i
Giudei:
"Dove
mai
sta
per
andare
costui,
che
noi
non
potremo
trovarlo?
Andrà
forse
da
quelli
che
sono
dispersi
fra
i
Greci
e
ammaestrerà
i
Greci?
36Che
discorso
è
questo
che
ha
fatto:
Mi
cercherete
e
non
mi
troverete
e
dove
sono
io
voi
non
potrete
venire?".
37Nell'ultimo
giorno,
il
grande
giorno
della
festa,
Gesù
levatosi
in
piedi
esclamò
ad
alta
voce:
"Chi
ha
sete
venga
a
me
e
beva
38chi
crede
in
me;
come
dice
la
Scrittura:
fiumi
di
acqua
viva
sgorgheranno
dal
suo
seno".
39Questo
egli
disse
riferendosi
allo
Spirito
che
avrebbero
ricevuto
i
credenti
in
lui:
infatti
non
c'era
ancora
lo
Spirito,
perché
Gesù
non
era
stato
ancora
glorificato.
40All'udire
queste
parole,
alcuni
fra
la
gente
dicevano:
"Questi
è
davvero
il
profeta!".
41Altri
dicevano:
"Questi
è
il
Cristo!".
Altri
invece
dicevano:
"Il
Cristo
viene
forse
dalla
Galilea?
42Non
dice
forse
la
Scrittura
che
il
Cristo
verrà
dalla
stirpe
di
Davide
e
da
Betlemme,
il
villaggio
di
Davide?".
43E
nacque
dissenso
tra
la
gente
riguardo
a
lui.
44Alcuni
di
loro
volevano
arrestarlo,
ma
nessuno
gli
mise
le
mani
addosso.
45Le
guardie
tornarono
quindi
dai
sommi
sacerdoti
e
dai
farisei
e
questi
dissero
loro:
"Perché
non
lo
avete
condotto?".
46Risposero
le
guardie:
"Mai
un
uomo
ha
parlato
come
parla
quest'uomo!".
47Ma
i
farisei
replicarono
loro:
"Forse
vi
siete
lasciati
ingannare
anche
voi?
48Forse
gli
ha
creduto
qualcuno
fra
i
capi,
o
fra
i
farisei?
49Ma
questa
gente,
che
non
conosce
la
Legge,
è
maledetta!".
50Disse
allora
Nicodèmo,
uno
di
loro,
che
era
venuto
precedentemente
da
Gesù:
51"La
nostra
Legge
giudica
forse
un
uomo
prima
di
averlo
ascoltato
e
di
sapere
ciò
che
fa?".
52Gli
risposero:
"Sei
forse
anche
tu
della
Galilea?
Studia
e
vedrai
che
non
sorge
profeta
dalla
Galilea".
53E
tornarono
ciascuno
a
casa
sua.
Capitolo
8
1Gesù
si
avviò
allora
verso
il
monte
degli
Ulivi.
2Ma
all'alba
si
recò
di
nuovo
nel
tempio
e
tutto
il
popolo
andava
da
lui
ed
egli,
sedutosi,
li
ammaestrava.
3Allora
gli
scribi
e
i
farisei
gli
conducono
una
donna
sorpresa
in
adulterio
e,
postala
nel
mezzo,
4gli
dicono:
"Maestro,
questa
donna
è
stata
sorpresa
in
flagrante
adulterio.
5Ora
Mosè,
nella
Legge,
ci
ha
comandato
di
lapidare
donne
come
questa.
Tu
che
ne
dici?".
6Questo
dicevano
per
metterlo
alla
prova
e
per
avere
di
che
accusarlo.
Ma
Gesù,
chinatosi,
si
mise
a
scrivere
col
dito
per
terra.
7E
siccome
insistevano
nell'interrogarlo,
alzò
il
capo
e
disse
loro:
"Chi
di
voi
è
senza
peccato,
scagli
per
primo
lapietra
contro
di
lei".
8E
chinatosi
di
nuovo,
scriveva
per
terra.
9Ma
quelli,
udito
ciò,
se
ne
andarono
uno
per
uno,
cominciando
dai
più
anziani
fino
agli
ultimi.
Rimase
solo
Gesù
con
la
donna
là
in
mezzo.
10Alzatosi
allora
Gesù
le
disse:
"Donna,
dove
sono?
Nessuno
ti
ha
condannata?".
11Ed
essa
rispose:
"Nessuno,
Signore".
E
Gesù
le
disse:
"Neanch'io
ti
condanno;
va'
e
d'ora
in
poi
non
peccare
più".
12Di
nuovo
Gesù
parlò
loro:
"Io
sono
la
luce
del
mondo;
chi
segue
me,
non
camminerà
nelle
tenebre,
ma
avrà
la
luce
della
vita".
13Gli
dissero
allora
i
farisei:
"Tu
dai
testimonianza
di
te
stesso;
la
tua
testimonianza
non
è
vera".
14Gesù
rispose:
"Anche
se
io
rendo
testimonianza
di
me
stesso,
la
mia
testimonianza
è
vera,
perché
so
da
dove
vengo
e
dove
vado.
Voi
invece
non
sapete
da
dove
vengo
o
dove
vado.
15Voi
giudicate
secondo
la
carne;
io
non
giudico
nessuno.
16E
anche
se
giudico,
il
mio
giudizio
è
vero,
perché
non
sono
solo,
ma
io
e
il
Padre
che
mi
ha
mandato.
17Nella
vostra
Legge
sta
scritto
che
la
testimonianza
di
due
persone
è
vera:
18orbene,
sono
io
che
do
testimonianza
di
me
stesso,
ma
anche
il
Padre,
che
mi
ha
mandato,
mi
dà
testimonianza".
19Gli
dissero
allora:
"Dov'è
tuo
padre?".
Rispose
Gesù:
"Voi
non
conoscete
né
me
né
il
Padre;
se
conosceste
me,
conoscereste
anche
il
Padre
mio".
20Queste
parole
Gesù
le
pronunziò
nel
luogo
del
tesoro
mentre
insegnava
nel
tempio.
E
nessuno
lo
arrestò,
perché
non
era
ancora
giunta
la
sua
ora.
21Di
nuovo
Gesù
disse
loro:
"Io
vado
e
voi
mi
cercherete,
ma
morirete
nel
vostro
peccato.
Dove
vado
io,
voi
non
potete
venire".
22Dicevano
allora
i
Giudei:
"Forse
si
ucciderà,
dal
momento
che
dice:
Dove
vado
io,
voi
non
potete
venire?".
23E
diceva
loro:
"Voi
siete
di
quaggiù,
io
sono
di
lassù;
voi
siete
di
questo
mondo,
io
non
sono
di
questo
mondo.
24Vi
ho
detto
che
morirete
nei
vostri
peccati;
se
infatti
non
credete
che
io
sono,
morirete
nei
vostri
peccati".
25Gli
dissero
allora:
"Tu
chi
sei?".
Gesù
disse
loro:
"Proprio
ciò
che
vi
dico.
26Avrei
molte
cose
da
dire
e
da
giudicare
sul
vostro
conto;
ma
colui
che
mi
ha
mandato
è
veritiero,
ed
io
dico
al
mondo
le
cose
che
ho
udito
da
lui".
27Non
capirono
che
egli
parlava
loro
del
Padre.
28Disse
allora
Gesù:
"Quando
avrete
innalzato
il
Figlio
dell'uomo,
allora
saprete
che
Io
Sono
e
non
faccio
nulla
da
me
stesso,
ma
come
mi
ha
insegnato
il
Padre,
così
io
parlo.
29Colui
che
mi
ha
mandato
è
con
me
e
non
mi
ha
lasciato
solo
perché
io
faccio
sempre
le
cose
che
gli
sono
gradite".
30A
queste
sue
parole,
molti
credettero
in
lui.
31Gesù
allora
disse
a
quei
Giudei
che
avevano
creduto
in
lui:
"Se
rimanete
fedeli
alla
mia
parola,
sarete
davvero
miei
discepoli;
32conoscerete
la
verità
e
la
verità
vi
farà
liberi".
33Gli
risposero:
"Noi
siamo
discendenza
di
Abramo
e
non
siamo
mai
stati
schiavi
di
nessuno.
Come
puoi
tu
dire:
Diventerete
liberi?".
34Gesù
rispose:
"In
verità,
in
verità
vi
dico:
chiunque
commette
il
peccato
è
schiavo
del
peccato.
35Ora
lo
schiavo
non
resta
per
sempre
nella
casa,
ma
il
figlio
vi
resta
sempre;
36se
dunque
il
Figlio
vi
farà
liberi,
sarete
liberi
davvero.
37So
che
siete
discendenza
di
Abramo.
Ma
intanto
cercate
di
uccidermi
perché
la
mia
parola
non
trova
posto
in
voi.
38Io
dico
quello
che
ho
visto
presso
il
Padre;
anche
voi
dunque
fate
quello
che
avete
ascoltato
dal
padre
vostro!".
39Gli
risposero:
"Il
nostro
padre
è
Abramo".
Rispose
Gesù:
"Se
siete
figli
di
Abramo,
fate
le
opere
di
Abramo!
40Ora
invece
cercate
di
uccidere
me,
che
vi
ho
detto
la
verità
udita
da
Dio;
questo,
Abramo
non
l'ha
fatto.
41Voi
fate
le
opere
del
padre
vostro".
Gli
risposero:
"Noi
non
siamo
nati
da
prostituzione,
noi
abbiamo
un
solo
Padre,
Dio!".
42Disse
loro
Gesù:
"Se
Dio
fosse
vostro
Padre,
certo
mi
amereste,
perché
da
Dio
sono
uscito
e
vengo;
non
sono
venuto
da
me
stesso,
ma
lui
mi
ha
mandato.
43Perché
non
comprendete
il
mio
linguaggio?
Perché
non
potete
dare
ascolto
alle
mie
parole,
44voi
che
avete
per
padre
il
diavolo,
e
volete
compiere
i
desideri
del
padre
vostro.
Egli
è
stato
omicida
fin
da
principio
e
non
ha
perseverato
nella
verità,
perché
non
vi
è
verità
in
lui.
Quando
dice
il
falso,
parla
del
suo,
perché
è
menzognero
e
padre
della
menzogna.
45A
me,
invece,
voi
non
credete,
perché
dico
la
verità.
46Chi
di
voi
può
convincermi
di
peccato?
Se
dico
la
verità,
perché
non
mi
credete?
47Chi
è
da
Dio
ascolta
le
parole
di
Dio:
per
questo
voi
non
le
ascoltate,
perché
non
siete
da
Dio".
48Gli
risposero
i
Giudei:
"Non
diciamo
con
ragione
noi
che
sei
un
Samaritano
e
hai
un
demonio?".
49Rispose
Gesù:
"Io
non
ho
un
demonio,
ma
onoro
il
Padre
mio
e
voi
mi
disonorate.
50Io
non
cerco
la
mia
gloria;
vi
è
chi
la
cerca
e
giudica.
51In
verità,
in
verità
vi
dico:
se
uno
osserva
la
mia
parola,
non
vedrà
mai
la
morte".
52Gli
dissero
i
Giudei:
"Ora
sappiamo
che
hai
un
demonio.
Abramo
è
morto,
come
anche
i
profeti,
e
tu
dici:
"Chi
osserva
la
mia
parola
non
conoscerà
mai
la
morte".
53Sei
tu
più
grande
del
nostro
padre
Abramo,
che
è
morto?
Anche
i
profeti
sono
morti;
chi
pretendi
di
essere?".
54Rispose
Gesù:
"Se
io
glorificassi
me
stesso,
la
mia
gloria
non
sarebbe
nulla;
chi
mi
glorifica
è
il
Padre
mio,
del
quale
voi
dite:
"È
nostro
Dio!",
55e
non
lo
conoscete.
Io
invece
lo
conosco.
E
se
dicessi
che
non
lo
conosco,
sarei
come
voi,
un
mentitore;
ma
lo
conosco
e
osservo
la
sua
parola.
56Abramo,
vostro
padre,
esultò
nella
speranza
di
vedere
il
mio
giorno;
lo
vide
e
se
ne
rallegrò".
57Gli
dissero
allora
i
Giudei:
"Non
hai
ancora
cinquant'anni
e
hai
visto
Abramo?".
58Rispose
loro
Gesù:
"In
verità,
in
verità
vi
dico:
prima
che
Abramo
fosse,
Io
Sono".
59Allora
raccolsero
pietre
per
scagliarle
contro
di
lui;
ma
Gesù
si
nascose
e
uscì
dal
tempio.
Capitolo
9
1Passando
vide
un
uomo
cieco
dalla
nascita
2e
i
suoi
discepoli
lo
interrogarono:
"Rabbì,
chi
ha
peccato,
lui
o
i
suoi
genitori,
perché
egli
nascesse
cieco?".
3Rispose
Gesù:
"né
lui
ha
peccato
né
i
suoi
genitori,
ma
è
così
perché
si
manifestassero
in
lui
le
opere
di
Dio.
4Dobbiamo
compiere
le
opere
di
colui
che
mi
ha
mandato
finché
è
giorno;
poi
viene
la
notte,
quando
nessuno
può
più
operare.
5Finché
sono
nel
mondo,
sono
la
luce
del
mondo".
6Detto
questo
sputò
per
terra,
fece
del
fango
con
la
saliva,
spalmò
il
fango
sugli
occhi
del
cieco
7e
gli
disse:
"Va'
a
lavarti
nella
piscina
di
Sìloe
(che
significa
Inviato)".
Quegli
andò,
si
lavò
e
tornò
che
ci
vedeva.
8Allora
i
vicini
e
quelli
che
lo
avevano
visto
prima,
poiché
era
un
mendicante,
dicevano:
"Non
è
egli
quello
che
stava
seduto
a
chiedere
l'elemosina?".
9Alcuni
dicevano:
"È
lui";
altri
dicevano:
"No,
ma
gli
assomiglia".
Ed
egli
diceva:
"Sono
io!".
10Allora
gli
chiesero:
"Come
dunque
ti
furono
aperti
gli
occhi?".
11Egli
rispose:
"Quell'uomo
che
si
chiama
Gesù
ha
fatto
del
fango,
mi
ha
spalmato
gli
occhi
e
mi
ha
detto:
Va'
a
Sìloe
e
lavati!
Io
sono
andato
e,
dopo
essermi
lavato,
ho
acquistato
la
vista".
12Gli
dissero:
"Dov'è
questo
tale?".
Rispose:
"Non
lo
so".
13Intanto
condussero
dai
farisei
quello
che
era
stato
cieco:
14era
infatti
sabato
il
giorno
in
cui
Gesù
aveva
fatto
del
fango
e
gli
aveva
aperto
gli
occhi.
15Anche
i
farisei
dunque
gli
chiesero
di
nuovo
come
avesse
acquistato
la
vista.
Ed
egli
disse
loro:
"Mi
ha
posto
del
fango
sopra
gli
occhi,
mi
sono
lavato
e
ci
vedo".
16Allora
alcuni
dei
farisei
dicevano:
"Quest'uomo
non
viene
da
Dio,
perché
non
osserva
il
sabato".
Altri
dicevano:
"Come
può
un
peccatore
compiere
tali
prodigi?".
E
c'era
dissenso
tra
di
loro.
17Allora
dissero
di
nuovo
al
cieco:
"Tu
che
dici
di
lui,
dal
momento
che
ti
ha
aperto
gli
occhi?".
Egli
rispose:
"È
un
profeta!".
18Ma
i
Giudei
non
vollero
credere
di
lui
che
era
stato
cieco
e
aveva
acquistato
la
vista,
finché
non
chiamarono
i
genitori
di
colui
che
aveva
ricuperato
la
vista.
19E
li
interrogarono:
"È
questo
il
vostro
figlio,
che
voi
dite
esser
nato
cieco?
Come
mai
ora
ci
vede?".
20I
genitori
risposero:
"Sappiamo
che
questo
è
il
nostro
figlio
e
che
è
nato
cieco;
21come
poi
ora
ci
veda,
non
lo
sappiamo,
né
sappiamo
chi
gli
ha
aperto
gli
occhi;
chiedetelo
a
lui,
ha
l'età,
parlerà
lui
di
se
stesso".
22Questo
dissero
i
suoi
genitori,
perché
avevano
paura
dei
Giudei;
infatti
i
Giudei
avevano
già
stabilito
che,
se
uno
lo
avesse
riconosciuto
come
il
Cristo,
venisse
espulso
dalla
sinagoga.
23Per
questo
i
suoi
genitori
dissero:
"Ha
l'età,
chiedetelo
a
lui!".
24Allora
chiamarono
di
nuovo
l'uomo
che
era
stato
cieco
e
gli
dissero:
"Dà
gloria
a
Dio!
Noi
sappiamo
che
quest'uomo
è
un
peccatore".
25Quegli
rispose:
"Se
sia
un
peccatore,
non
lo
so;
una
cosa
so:
prima
ero
cieco
e
ora
ci
vedo".
26Allora
gli
dissero
di
nuovo:
"Che
cosa
ti
ha
fatto?
Come
ti
ha
aperto
gli
occhi?".
27Rispose
loro:
"Ve
l'ho
già
detto
e
non
mi
avete
ascoltato;
perché
volete
udirlo
di
nuovo?
Volete
forse
diventare
anche
voi
suoi
discepoli?".
28Allora
lo
insultarono
e
gli
dissero:
"Tu
sei
suo
discepolo,
noi
siamo
discepoli
di
Mosè!
29Noi
sappiamo
infatti
che
a
Mosè
ha
parlato
Dio;
ma
costui
non
sappiamo
di
dove
sia".
30Rispose
loro
quell'uomo:
"Proprio
questo
è
strano,
che
voi
non
sapete
di
dove
sia,
eppure
mi
ha
aperto
gli
occhi.
31Ora,
noi
sappiamo
che
Dio
non
ascolta
i
peccatori,
ma
se
uno
è
timorato
di
Dio
e
fa
la
sua
volontà,
egli
lo
ascolta.
32Da
che
mondo
è
mondo,
non
s'è
mai
sentito
dire
che
uno
abbia
aperto
gli
occhi
a
un
cieco
nato.
33Se
costui
non
fosse
da
Dio,
non
avrebbe
potuto
far
nulla".
34Gli
replicarono:
"Sei
nato
tutto
nei
peccati
e
vuoi
insegnare
a
noi?".
E
lo
cacciarono
fuori.
35Gesù
seppe
che
l'avevano
cacciato
fuori,
e
incontratolo
gli
disse:
"Tu
credi
nel
Figlio
dell'uomo?".
36Egli
rispose:
"E
chi
è,
Signore,
perché
io
creda
in
lui?".
37Gli
disse
Gesù:
"Tu
l'hai
visto:
colui
che
parla
con
te
è
proprio
lui".
38Ed
egli
disse:
"Io
credo,
Signore!".
E
gli
si
prostrò
innanzi.
39Gesù
allora
disse:
"Io
sono
venuto
in
questo
mondo
per
giudicare,
perché
coloro
che
non
vedono
vedano
e
quelli
che
vedono
diventino
ciechi".
40Alcuni
dei
farisei
che
erano
con
lui
udirono
queste
parole
e
gli
dissero:
"Siamo
forse
ciechi
anche
noi?".
41Gesù
rispose
loro:
"Se
foste
ciechi,
non
avreste
alcun
peccato;
ma
siccome
dite:
Noi
vediamo,
il
vostro
peccato
rimane".

Capitolo 10
1"In
verità, in verità vi dico: chi non entra nel
recinto delle pecore per la porta, ma vi sale da
un'altra parte, è un ladro e un brigante.
2Chi
invece entra per la porta, è il pastore delle
pecore. 3Il
guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua
voce: egli chiama le sue pecore una per una e le
conduce fuori. 4E
quando ha condotto fuori tutte le sue pecore,
cammina innanzi a loro, e le pecore lo seguono,
perché conoscono la sua voce.
5Un
estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno
via da lui, perché non conoscono la voce degli
estranei". 6Questa
similitudine disse loro Gesù; ma essi non
capirono che cosa significava ciò che diceva
loro.
7Allora
Gesù disse loro di nuovo: "In verità, in verità
vi dico: io sono la porta delle pecore.
8Tutti
coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e
briganti; ma le pecore non li hanno
ascoltati. 9Io
sono la porta: se uno entra attraverso di me,
sarà salvo; entrerà e uscirà e troverà
pascolo. 10Il
ladro non viene se non per rubare, uccidere e
distruggere; io sono venuto perché abbiano la
vita e l'abbiano in abbondanza.
11Io
sono il buon pastore. Il buon pastore offre la
vita per le pecore. 12Il
mercenario invece, che non è pastore e al quale
le pecore non appartengono, vede venire il lupo,
abbandona le pecore e fugge e il lupo le rapisce
e le disperde; 13egli
è un mercenario e non gli importa delle
pecore. 14Io
sono il buon pastore, conosco le mie pecore e le
mie pecore conoscono me, 15come
il Padre conosce me e io conosco il Padre; e
offro la vita per le pecore.
16E
ho altre pecore che non sono di quest'ovile;
anche queste io devo condurre; ascolteranno la
mia voce e diventeranno un solo gregge e un solo
pastore. 17Per
questo il Padre mi ama: perché io offro la mia
vita, per poi riprenderla di nuovo.
18Nessuno
me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho
il potere di offrirla e il potere di riprenderla
di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre
mio".
19Sorse
di nuovo dissenso tra i Giudei per queste
parole. 20Molti
di essi dicevano: "Ha un demonio ed è fuori di
sé; perché lo state ad ascoltare?".
21Altri
invece dicevano: "Queste parole non sono di un
indemoniato; può forse un demonio aprire gli
occhi dei ciechi?".
22Ricorreva
in quei giorni a Gerusalemme la festa della
Dedicazione. Era d'inverno.
23Gesù
passeggiava nel tempio, sotto il portico di
Salomone. 24Allora
i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano:
"Fino a quando terrai l'animo nostro sospeso? Se
tu sei il Cristo, dillo a noi
apertamente". 25Gesù
rispose loro: "Ve l'ho detto e non credete; le
opere che io compio nel nome del Padre mio,
queste mi danno testimonianza;
26ma
voi non credete, perché non siete mie
pecore. 27Le
mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco
ed esse mi seguono. 28Io
do loro la vita eterna e non andranno mai perdute
e nessuno le rapirà dalla mia mano.
29Il
Padre mio che me le ha date è più grande di tutti
e nessuno può rapirle dalla mano del Padre
mio. 30Io
e il Padre siamo una cosa sola".
31I
Giudei portarono di nuovo delle pietre per
lapidarlo. 32Gesù
rispose loro: "Vi ho fatto vedere molte opere
buone da parte del Padre mio; per quale di esse
mi volete lapidare?". 33Gli
risposero i Giudei: "Non ti lapidiamo per
un'opera buona, ma per la bestemmia e perché
tu, che sei uomo, ti fai Dio".
34Rispose
loro Gesù: "Non è forse scritto nella vostra
Legge: Io ho detto: voi siete
dèi? 35Ora,
se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu
rivolta la parola di Dio (e la Scrittura non
può essere annullata), 36a
colui che il Padre ha consacrato e mandato nel
mondo, voi dite: Tu bestemmi, perché ho detto:
Sono Figlio di Dio? 37Se
non compio le opere del Padre mio, non
credetemi; 38ma
se le compio, anche se non volete credere a me,
credete almeno alle opere, perché sappiate e
conosciate che il Padre è in me e io nel
Padre". 39Cercavano
allora di prenderlo di nuovo, ma egli sfuggì
dalle loro mani.
40Ritornò
quindi al di là del Giordano, nel luogo dove
prima Giovanni battezzava, e qui si
fermò. 41Molti
andarono da lui e dicevano: "Giovanni non ha
fatto nessun segno, ma tutto quello che
Giovanni ha detto di costui era vero".
42E
in quel luogo molti credettero in
lui.
Capitolo
11
1Era
allora malato un certo Lazzaro di Betània,
il villaggio di Maria e di Marta sua
sorella. 2Maria era quella che
aveva cosparso di olio profumato il Signore
e gli aveva asciugato i piedi con i suoi
capelli; suo fratello Lazzaro era malato.
3Le sorelle mandarono dunque a
dirgli: "Signore, ecco, il tuo amico è
malato".
4All'udire questo,
Gesù disse: "Questa malattia non è
per la morte, ma per la gloria di
Dio, perché per essa il Figlio di Dio
venga glorificato". 5Gesù
voleva molto bene a Marta, a sua
sorella e a Lazzaro.
6Quand'ebbe dunque sentito
che era malato, si trattenne due
giorni nel luogo dove si trovava.
7Poi, disse ai discepoli:
"Andiamo di nuovo in Giudea!".
8I discepoli gli dissero:
"Rabbì, poco fa i Giudei cercavano di
lapidarti e tu ci vai di nuovo?".
9Gesù rispose: "Non sono
forse dodici le ore del giorno? Se
uno cammina di giorno, non inciampa,
perché vede la luce di questo mondo;
10ma se invece uno cammina
di notte, inciampa, perché gli manca
la luce". 11Così parlò e
poi soggiunse loro: "Il nostro amico
Lazzaro s'è addormentato; ma io vado
a svegliarlo". 12Gli
dissero allora i discepoli: "Signore,
se s'è addormentato, guarirà".
13Gesù parlava della morte
di lui, essi invece pensarono che si
riferisse al riposo del sonno.
14Allora Gesù disse loro
apertamente: "Lazzaro è morto
15e io sono contento per
voi di non essere stato là, perché
voi crediate. Orsù, andiamo da lui!".
16Allora Tommaso, chiamato
Dìdimo, disse ai condiscepoli:
"Andiamo anche noi a morire con
lui!".
17Venne dunque
Gesù e trovò Lazzaro che era già
da quattro giorni nel sepolcro.
18Betània distava da
Gerusalemme meno di due miglia
19e molti Giudei erano
venuti da Marta e Maria per
consolarle per il loro fratello.
20Marta dunque, come
seppe che veniva Gesù, gli andò
incontro; Maria invece stava
seduta in casa.
21Marta disse a Gesù:
"Signore, se tu fossi stato qui,
mio fratello non sarebbe morto!
22Ma anche ora so che
qualunque cosa chiederai a Dio,
egli te la concederà".
23Gesù le disse: "Tuo
fratello risusciterà".
24Gli rispose Marta:
"So che risusciterà nell'ultimo
giorno". 25Gesù le
disse: "Io sono la risurrezione e
la vita; chi crede in me, anche
se muore, vivrà;
26chiunque vive e
crede in me, non morrà in eterno.
Credi tu questo?".
27Gli rispose: "Sì, o
Signore, io credo che tu sei il
Cristo, il Figlio di Dio che deve
venire nel
mondo".
28Dopo
queste parole se ne andò a
chiamare di nascosto Maria,
sua sorella, dicendo: "Il
Maestro è qui e ti chiama".
29Quella, udito
ciò, si alzò in fretta e
andò da lui.
30Gesù non era
entrato nel villaggio, ma
si trovava ancora là dove
Marta gli era andata
incontro.
31Allora i
Giudei che erano in casa
con lei a consolarla,
quando videro Maria alzarsi
in fretta e uscire, la
seguirono pensando: "Va al
sepolcro per piangere là".
32Maria, dunque,
quando giunse dov'era Gesù,
vistolo si gettò ai suoi
piedi dicendo: "Signore, se
tu fossi stato qui, mio
fratello non sarebbe
morto!". 33Gesù
allora quando la vide
piangere e piangere anche i
Giudei che erano venuti con
lei, si commosse
profondamente, si turbò e
disse: 34"Dove
l'avete posto?". Gli
dissero: "Signore, vieni a
vedere!". 35Gesù
scoppiò in pianto.
36
Dissero allora i
Giudei: "Vedi come lo
amava!". 37Ma
alcuni di loro dissero:
"Costui che ha aperto gli
occhi al cieco non poteva
anche far sì che questi non
morisse?".
38Intanto
Gesù, ancora
profondamente
commosso, si recò al
sepolcro; era una
grotta e contro vi
era posta una pietra.
39Disse
Gesù: "Togliete la
pietra!". Gli rispose
Marta, la sorella del
morto: "Signore, già
manda cattivo odore,
poiché è di quattro
giorni".
40Le disse
Gesù: "Non ti ho
detto che, se credi,
vedrai la gloria di
Dio?".
41Tolsero
dunque la pietra.
Gesù allora alzò gli
occhi e disse:
"Padre, ti ringrazio
che mi hai ascoltato.
42Io
sapevo che sempre mi
dai ascolto, ma l'ho
detto per la gente
che mi sta attorno,
perché credano che tu
mi hai mandato".
43E, detto
questo, gridò a gran
voce: "Lazzaro, vieni
fuori!".
44Il morto
uscì, con i piedi e
le mani avvolti in
bende, e il volto
coperto da un
sudario. Gesù disse
loro: "Scioglietelo e
lasciatelo
andare".
45Molti
dei Giudei che
erano venuti da
Maria, alla vista
di quel che egli
aveva compiuto,
credettero in
lui.
46Ma
alcuni andarono
dai farisei e
riferirono loro
quel che Gesù
aveva fatto.
47Allora
i sommi sacerdoti
e i farisei
riunirono il
sinedrio e
dicevano: "Che
facciamo?
Quest'uomo compie
molti segni.
48Se
lo lasciamo fare
così, tutti
crederanno in lui
e verranno i
Romani e
distruggeranno il
nostro luogo
santo e la nostra
nazione".
49Ma
uno di loro, di
nome Caifa, che
era sommo
sacerdote in
quell'anno, disse
loro: "Voi non
capite nulla
50e
non considerate
come sia meglio
che muoia un solo
uomo per il
popolo e non
perisca la
nazione intera".
51Questo
però non lo disse
da se stesso, ma
essendo sommo
sacerdote
profetizzò che
Gesù doveva
morire per la
nazione
52e
non per la
nazione soltanto,
ma anche per
riunire insieme i
figli di Dio che
erano dispersi.
53Da
quel giorno
dunque decisero
di
ucciderlo.
54Gesù
pertanto non si
faceva più vedere
in pubblico tra i
Giudei; egli si
ritirò di là
nella regione
vicina al
deserto, in una
città chiamata
Èfraim, dove si
trattenne con i
suoi
discepoli.
55Era
vicina la
Pasqua dei
Giudei e molti
dalla regione
andarono a
Gerusalemme
prima della
Pasqua per
purificarsi.
56Essi
cercavano Gesù
e stando nel
tempio dicevano
tra di loro:
"Che ve ne
pare? Non verrà
egli alla
festa?".
57Intanto
i sommi
sacerdoti e i
farisei avevano
dato ordine che
chiunque
sapesse dove si
trovava lo
denunziasse,
perché essi
potessero
prenderlo.
Capitolo 12
1Sei giorni
prima della Pasqua, Gesù andò a
Betània, dove si trovava Lazzaro, che
egli aveva risuscitato dai morti. 2E
qui gli fecero una cena: Marta serviva
e Lazzaro era uno dei commensali.
3Maria allora, presa una libbra di olio
profumato di vero nardo, assai
prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li
asciugò con i suoi capelli, e tutta la
casa si riempì del profumo
dell'unguento.
4Allora
Giuda Iscariota, uno dei suoi
discepoli, che doveva poi tradirlo,
disse: 5"Perché quest'olio profumato
non si è venduto per trecento denari
per poi darli ai poveri?". 6Questo egli
disse non perché gl'importasse dei
poveri, ma perché era ladro e, siccome
teneva la cassa, prendeva quello che vi
mettevano dentro. 7Gesù allora disse:
"Lasciala fare, perché lo conservi per
il giorno della mia sepoltura. 8I
poveri infatti li avete sempre con voi,
ma non sempre avete me".
9Intanto la gran folla di Giudei venne
a sapere che Gesù si trovava là, e
accorse non solo per Gesù, ma anche per
vedere Lazzaro che egli aveva
risuscitato dai morti. 10I sommi
sacerdoti allora deliberarono di
uccidere anche Lazzaro, 11perché molti
Giudei se ne andavano a causa di lui e
credevano in Gesù.

12Il giorno seguente, la gran folla che
era venuta per la festa, udito che Gesù
veniva a Gerusalemme, 13prese dei rami
di palme e uscì incontro a lui
gridando
Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del
Signore,
il re d'Israele!
14Gesù, trovato un asinello, vi montò
sopra, come sta
scritto:
15Non temere, figlia di
Sion!
Ecco, il tuo re viene,
seduto sopra un puledro
d'asina.
16Sul momento i suoi discepoli
non compresero queste cose; ma
quando Gesù fu glorificato, si
ricordarono che questo era
stato scritto di lui e questo
gli avevano fatto. 17Intanto la
gente che era stata con lui
quando chiamò Lazzaro fuori dal
sepolcro e lo risuscitò dai
morti, gli rendeva
testimonianza. 18Anche per
questo la folla gli andò
incontro, perché aveva udito
che aveva compiuto quel segno.
19I farisei allora dissero tra
di loro: "Vedete che non
concludete nulla? Ecco che il
mondo gli è andato
dietro!".
20Tra quelli che erano saliti
per il culto durante la festa,
c'erano anche alcuni Greci.
21Questi si avvicinarono a
Filippo, che era di Betsàida di
Galilea, e gli chiesero:
"Signore, vogliamo vedere
Gesù". 22Filippo andò a dirlo
ad Andrea, e poi Andrea e
Filippo andarono a dirlo a
Gesù. 23Gesù rispose: "È giunta
l'ora che sia glorificato il
Figlio dell'uomo. 24In verità,
in verità vi dico: se il chicco
di grano caduto in terra non
muore, rimane solo; se invece
muore, produce molto frutto.
25Chi ama la sua vita la perde
e chi odia la sua vita in
questo mondo la conserverà per
la vita eterna. 26Se uno mi
vuol servire mi segua, e dove
sono io, là sarà anche il mio
servo. Se uno mi serve, il
Padre lo onorerà. 27Ora l'anima
mia è turbata; e che devo dire?
Padre, salvami da quest'ora? Ma
per questo sono giunto a
quest'ora! 28Padre, glorifica
il tuo nome". Venne allora una
voce dal cielo: "L'ho
glorificato e di nuovo lo
glorificherò!".
29La
folla che era presente e aveva
udito diceva che era stato un
tuono. Altri dicevano: "Un
angelo gli ha parlato".
30Rispose Gesù: "Questa voce
non è venuta per me, ma per
voi. 31Ora è il giudizio di
questo mondo; ora il principe
di questo mondo sarà gettato
fuori. 32Io, quando sarò
elevato da terra, attirerò
tutti a me". 33Questo diceva
per indicare di qual morte
doveva morire. 34Allora la
folla gli rispose: "Noi abbiamo
appreso dalla Legge che il
Cristo rimane in eterno; come
dunque tu dici che il Figlio
dell'uomo deve essere elevato?
Chi è questo Figlio
dell'uomo?". 35Gesù allora
disse loro: "Ancora per poco
tempo la luce è con voi.
Camminate mentre avete la luce,
perché non vi sorprendano le
tenebre; chi cammina nelle
tenebre non sa dove va.
36Mentre avete la luce credete
nella luce, per diventare figli
della luce".
Gesù disse queste cose, poi se
ne andò e si nascose da
loro.
37Sebbene avesse compiuto tanti
segni davanti a loro, non
credevano in lui; 38perché si
adempisse la parola detta dal
profeta Isaia:
Signore,
chi ha creduto alla
nostra parola?
E il braccio del
Signore a chi è stato
rivelato?
39E non potevano
credere, per il fatto
che Isaia aveva detto
ancora:
40Ha reso ciechi i
loro occhi
e ha indurito il loro
cuore,
perché non vedano con
gli occhi
e non comprendano con
il cuore, e si
convertano
e io li
guarisca!
41Questo
disse Isaia quando
vide la sua gloria e
parlò di lui.
42Tuttavia, anche tra
i capi, molti
credettero in lui, ma
non lo riconoscevano
apertamente a causa
dei farisei, per non
essere espulsi dalla
sinagoga; 43amavano
infatti la gloria
degli uomini più
della gloria di
Dio.
44Gesù
allora gridò a gran
voce: "Chi crede in
me, non crede in me,
ma in colui che mi ha
mandato; 45chi vede
me, vede colui che mi
ha mandato. 46Io come
luce sono venuto nel
mondo, perché
chiunque crede in me
non rimanga nelle
tenebre. 47Se
qualcuno ascolta le
mie parole e non le
osserva, io non lo
condanno; perché non
sono venuto per
condannare il mondo,
ma per salvare il
mondo. 48Chi mi
respinge e non
accoglie le mie
parole, ha chi lo
condanna: la parola
che ho annunziato lo
condannerà
nell'ultimo giorno.
49Perché io non ho
parlato da me, ma il
Padre che mi ha
mandato, egli stesso
mi ha ordinato che
cosa devo dire e
annunziare. 50E io so
che il suo
comandamento è vita
eterna. Le cose
dunque che io dico,
le dico come il Padre
le ha dette a
me".
Capitolo
13
1Prima
della festa di
Pasqua Gesù,
sapendo che era
giunta la sua
ora di passare
da questo mondo
al Padre, dopo
aver amato i
suoi che erano
nel mondo, li
amò sino alla
fine.
2Mentre
cenavano,
quando già il
diavolo aveva
messo in cuore
a Giuda
Iscariota,
figlio di
Simone, di
tradirlo,
3Gesù
sapendo che il
Padre gli aveva
dato tutto
nelle mani e
che era venuto
da Dio e a Dio
ritornava,
4si
alzò da tavola,
depose le vesti
e, preso un
asciugatoio, se
lo cinse
attorno alla
vita.
5Poi
versò
dell'acqua nel
catino e
cominciò a
lavare i piedi
dei discepoli e
ad asciugarli
con
l'asciugatoio
di cui si era
cinto.
6Venne
dunque da Simon
Pietro e questi
gli disse:
"Signore, tu
lavi i piedi a
me?".
7Rispose
Gesù: "Quello
che io faccio,
tu ora non lo
capisci, ma lo
capirai
dopo".
8Gli
disse Simon
Pietro: "Non mi
laverai mai i
piedi!". Gli
rispose Gesù:
"Se non ti
laverò, non
avrai parte con
me".
9Gli
disse Simon
Pietro:
"Signore, non
solo i piedi,
ma anche le
mani e il
capo!".
10Soggiunse
Gesù: "Chi ha
fatto il bagno,
non ha bisogno
di lavarsi se
non i piedi ed
è tutto mondo;
e voi siete
mondi, ma non
tutti".
11Sapeva
infatti chi lo
tradiva; per
questo disse:
"Non tutti
siete
mondi".
12Quando
dunque ebbe
lavato loro i
piedi e riprese
le vesti, sedette
di nuovo e disse
loro: "Sapete ciò
che vi ho
fatto?
13Voi
mi chiamate
Maestro e Signore
e dite bene,
perché lo
sono.
14Se
dunque io, il
Signore e il
Maestro, ho
lavato i vostri
piedi, anche voi
dovete lavarvi i
piedi gli uni gli
altri.
15Vi
ho dato infatti
l'esempio, perché
come ho fatto io,
facciate anche
voi.
16In
verità, in verità
vi dico: un servo
non è più grande
del suo padrone,
né un apostolo è
più grande di chi
lo ha
mandato.
17Sapendo
queste cose,
sarete beati se
le metterete in
pratica.
18Non
parlo di tutti
voi; io conosco
quelli che ho
scelto; ma si
deve adempiere la
Scrittura: Colui
che mangia il
pane con me, ha
levato contro di
me il suo
calcagno. 19Ve lo
dico fin d'ora,
prima che accada,
perché, quando
sarà avvenuto,
crediate che Io
Sono. 20In
verità, in verità
vi dico: Chi
accoglie colui
che io manderò,
accoglie me; chi
accoglie me,
accoglie colui
che mi ha
mandato".
21Dette
queste cose,
Gesù si
commosse
profondamente e
dichiarò:
"In verità, in
verità vi dico:
uno di voi mi
tradirà".
22I
discepoli si
guardarono gli
uni gli altri,
non sapendo di
chi
parlasse.
23Ora
uno dei
discepoli,
quello che Gesù
amava, si
trovava a
tavola al
fianco di
Gesù.
24Simon
Pietro gli fece
un cenno e gli
disse: "Di',
chi è colui a
cui si
riferisce?".
25Ed
egli
reclinandosi
così sul petto
di Gesù, gli
disse:
"Signore, chi
è?".
26Rispose
allora Gesù: "È
colui per il
quale intingerò
un boccone e
glielo darò". E
intinto il
boccone, lo
prese e lo
diede a Giuda
Iscariota,
figlio di
Simone.
27E
allora, dopo
quel boccone,
satana entrò in
lui. Gesù
quindi gli
disse: "Quello
che devi fare
fallo al più
presto".
28Nessuno
dei commensali
capì perché gli
aveva detto
questo;
29alcuni
infatti
pensavano che,
tenendo Giuda
la cassa, Gesù
gli avesse
detto: "Compra
quello che ci
occorre per la
festa", oppure
che dovesse
dare qualche
cosa ai
poveri.
30Preso
il boccone,
egli subito
uscì. Ed era
notte.
31Quand'egli
fu uscito, Gesù
disse: "Ora il
Figlio dell'uomo
è stato
glorificato, e
anche Dio è stato
glorificato in
lui.
32Se
Dio è stato
glorificato in
lui, anche Dio lo
glorificherà da
parte sua e lo
glorificherà
subito.
33Figlioli,
ancora per poco
sono con voi; voi
mi cercherete, ma
come ho già detto
ai Giudei, lo
dico ora anche a
voi: dove vado io
voi non potete
venire.
34Vi
do un
comandamento
nuovo: che vi
amiate gli uni
gli altri; come
io vi ho amato,
così amatevi
anche voi gli uni
gli altri.
35Da
questo tutti
sapranno che
siete miei
discepoli, se
avrete amore gli
uni per gli
altri".
36Simon
Pietro gli dice:
"Signore, dove
vai?". Gli
rispose Gesù:
"Dove io vado per
ora tu non puoi
seguirmi; mi
seguirai più
tardi".
37Pietro
disse: "Signore,
perché non posso
seguirti ora?
Darò la mia vita
per te!".
38Rispose
Gesù: "Darai la
tua vita per me?
In verità, in
verità ti dico:
non canterà il
gallo, prima che
tu non m'abbia
rinnegato tre
volte".
Capitolo
14
1"Non
sia turbato il
vostro cuore.
Abbiate fede in
Dio e abbiate
fede anche in
me.
2Nella
casa del Padre
mio vi sono
molti posti. Se
no, ve l'avrei
detto. Io vado
a prepararvi un
posto;
3quando
sarò andato e
vi avrò
preparato un
posto,
ritornerò e vi
prenderò con
me, perché
siate anche voi
dove sono
io.
4E
del luogo dove
io vado, voi
conoscete la
via".
5Gli
disse
Tommaso:
"Signore, non
sappiamo dove
vai e come
possiamo
conoscere la
via?".
6Gli
disse Gesù:
"Io sono la
via, la
verità e la
vita. Nessuno
viene al
Padre se non
per mezzo di
me.
7Se
conoscete me,
conoscerete
anche il
Padre: fin da
ora lo
conoscete e
lo avete
veduto".
8Gli
disse
Filippo:
"Signore,
mostraci il
Padre e ci
basta".
9Gli
rispose Gesù:
"Da tanto
tempo sono
con voi e tu
non mi hai
conosciuto,
Filippo? Chi
ha visto me
ha visto il
Padre. Come
puoi dire:
Mostraci il
Padre?
10Non
credi che io
sono nel
Padre e il
Padre è in
me? Le parole
che io vi
dico, non le
dico da me;
ma il Padre
che è con me
compie le sue
opere.
11Credetemi:
io sono nel
Padre e il
Padre è in
me; se non
altro,
credetelo per
le opere
stesse.
12In
verità, in
verità vi
dico: anche
chi crede
in me,
compirà le
opere che
io compio e
ne farà di
più grandi,
perché io
vado al
Padre.
13Qualunque
cosa
chiederete
nel nome
mio, la
farò,
perché il
Padre sia
glorificato
nel
Figlio.
14Se
mi
chiederete
qualche
cosa nel
mio nome,
io la
farò.
15Se
mi amate,
osserverete
i miei
comandamenti.
16Io
pregherò
il Padre
ed egli
vi darà
un altro
Consolatore
perché
rimanga
con voi
per
sempre,
17lo
Spirito
di verità
che il
mondo non
può
ricevere,
perché
non lo
vede e
non lo
conosce.
Voi lo
conoscete,
perché
egli
dimora
presso di
voi e
sarà in
voi.
18Non
vi
lascerò
orfani,
ritornerò
da
voi.
19Ancora
un poco e
il mondo
non mi
vedrà
più; voi
invece mi
vedrete,
perché io
vivo e
voi
vivrete.
20In
quel
giorno
voi
saprete
che io
sono nel
Padre e
voi in me
e io in
voi.
21Chi
accoglie
i miei
comandamenti
e li
osserva,
questi mi
ama. Chi
mi ama
sarà
amato dal
Padre mio
e anch'io
lo amerò
e mi
manifesterò
a
lui".
22Gli
disse
Giuda,
non
l'Iscariota:
"Signore,
come è
accaduto
che
devi
manifestarti
a noi e
non al
mondo?".
23Gli
rispose
Gesù:
"Se uno
mi ama,
osserverà
la mia
parola
e il
Padre
mio lo
amerà e
noi
verremo
a lui e
prenderemo
dimora
presso
di
lui.
24Chi
non mi
ama non
osserva
le mie
parole;
la
parola
che voi
ascoltate
non è
mia, ma
del
Padre
che mi
ha
mandato.
25Queste
cose
vi ho
detto
quando
ero
ancora
tra
voi.
26Ma
il
Consolatore,
lo
Spirito
Santo
che
il
Padre
manderà
nel
mio
nome,
egli
v'insegnerà
ogni
cosa
e vi
ricorderà
tutto
ciò
che
io vi
ho
detto.
27Vi
lascio
la
pace,
vi do
la
mia
pace.
Non
come
la dà
il
mondo,
io la
do a
voi.
Non
sia
turbato
il
vostro
cuore
e non
abbia
timore.
28Avete
udito
che
vi ho
detto:
Vado
e
tornerò
a
voi;
se mi
amaste,
vi
rallegrereste
che
io
vado
dal
Padre,
perché
il
Padre
è più
grande
di
me.
29Ve
l'ho
detto
adesso,
prima
che
avvenga,
perché
quando
avverrà,
voi
crediate.
30Non
parlerò
più a
lungo
con
voi,
perché
viene
il
principe
del
mondo;
egli
non
ha
nessun
potere
su di
me,
31ma
bisogna
che
il
mondo
sappia
che
io
amo
il
Padre
e
faccio
quello
che
il
Padre
mi ha
comandato.
Alzatevi,
andiamo
via
di
qui".
Capitolo
15
1"Io
sono
la
vera
vite
e il
Padre
mio è
il
vignaiolo.
2Ogni
tralcio
che
in me
non
porta
frutto,
lo
toglie
e
ogni
tralcio
che
porta
frutto,
lo
pota
perché
porti
più
frutto.
3Voi
siete
già
mondi,
per
la
parola
che
vi ho
annunziato.
4Rimanete
in me
e io
in
voi.
Come
il
tralcio
non
può
far
frutto
da se
stesso
se
non
rimane
nella
vite,
così
anche
voi
se
non
rimanete
in
me.
5Io
sono
la
vite,
voi i
tralci.
Chi
rimane
in me
e io
in
lui,
fa
molto
frutto,
perché
senza
di me
non
potete
far
nulla.
6Chi
non
rimane
in me
viene
gettato
via
come
il
tralcio
e si
secca,
e poi
lo
raccolgono
e lo
gettano
nel
fuoco
e lo
bruciano.
7Se
rimanete
in me
e le
mie
parole
rimangono
in
voi,
chiedete
quel
che
volete
e vi
sarà
dato.
8In
questo
è
glorificato
il
Padre
mio:
che
portiate
molto
frutto
e
diventiate
miei
discepoli.
9Come
il
Padre
ha
amato
me,
così
anch'io
ho
amato
voi.
Rimanete
nel
mio
amore.
10Se
osserverete
i
miei
comandamenti,
rimarrete
nel
mio
amore,
come
io ho
osservato
i
comandamenti
del
Padre
mio e
rimango
nel
suo
amore.11Questo
vi ho
detto
perché
la
mia
gioia
sia
in
voi e
la
vostra
gioia
sia
piena.
12Questo
è il
mio
comandamento:
che
vi
amiate
gli
uni
gli
altri,
come
io vi
ho
amati.
13Nessuno
ha un
amore
più
grande
di
questo:
dare
la
vita
per i
propri
amici.
14Voi
siete
miei
amici,
se
farete
ciò
che
io vi
comando.
15Non
vi
chiamo
più
servi,
perché
il
servo
non
sa
quello
che
fa il
suo
padrone;
ma vi
ho
chiamati
amici,
perché
tutto
ciò
che
ho
udito
dal
Padre
l'ho
fatto
conoscere
a
voi.
16Non
voi
avete
scelto
me,
ma io
ho
scelto
voi e
vi ho
costituiti
perché
andiate
e
portiate
frutto
e il
vostro
frutto
rimanga;
perché
tutto
quello
che
chiederete
al
Padre
nel
mio
nome,
ve lo
conceda.
17Questo
vi
comando:
amatevi
gli
uni
gli
altri.
18Se
il
mondo
vi
odia,
sappiate
che
prima
di
voi
ha
odiato
me.
19Se
foste
del
mondo,
il
mondo
amerebbe
ciò
che
è
suo;
poiché
invece
non
siete
del
mondo,
ma
io
vi
ho
scelti
dal
mondo,
per
questo
il
mondo
vi
odia.
20Ricordatevi
della
parola
che
vi
ho
detto:
Un
servo
non
è
più
grande
del
suo
padrone.
Se
hanno
perseguitato
me,
perseguiteranno
anche
voi;
se
hanno
osservato
la
mia
parola,
osserveranno
anche
la
vostra.
21Ma
tutto
questo
vi
faranno
a
causa
del
mio
nome,
perché
non
conoscono
colui
che
mi
ha
mandato.
22Se
non
fossi
venuto
e
non
avessi
parlato
loro,
non
avrebbero
alcun
peccato;
ma
ora
non
hanno
scusa
per
il
loro
peccato.
23Chi
odia
me,
odia
anche
il
Padre
mio.
24Se
non
avessi
fatto
in
mezzo
a
loro
opere
che
nessun
altro
mai
ha
fatto,
non
avrebbero
alcun
peccato;
ora
invece
hanno
visto
e
hanno
odiato
me
e
il
Padre
mio.
25Questo
perché
si
adempisse
la
parola
scritta
nella
loro
Legge:
Mi
hanno
odiato
senza
ragione.
26Quando
verrà
il
Consolatore
che
io
vi
manderò
dal
Padre,
lo
Spirito
di
verità
che
procede
dal
Padre,
egli
mi
renderà
testimonianza;
27e
anche
voi
mi
renderete
testimonianza,
perché
siete
stati
con
me
fin
dal
principio.
Capitolo 16
1Vi
ho detto queste cose perché non abbiate a
scandalizzarvi. 2Vi
scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà
l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di
rendere culto a Dio. 3E
faranno ciò, perché non hanno conosciuto né
il Padre né me. 4Ma
io vi ho detto queste cose perché, quando
giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne ho
parlato. Non
ve le ho dette dal principio, perché ero con
voi.
5Ora
però vado da colui che mi ha mandato e
nessuno di voi mi domanda: Dove vai?
6Anzi,
perché vi ho detto queste cose, la tristezza
ha riempito il vostro cuore.
7Ora
io vi dico la verità: è bene per voi che io
me ne vada, perché, se non me ne vado, non
verrà a voi il Consolatore; ma quando me ne
sarò andato, ve lo manderò.
8E
quando sarà venuto, egli convincerà il mondo
quanto al peccato, alla giustizia e al
giudizio. 9Quanto
al peccato, perché non credono in me;
10quanto
alla giustizia, perché vado dal Padre e non
mi vedrete più; 11quanto
al giudizio, perché il principe di questo
mondo è stato giudicato.
12Molte
cose ho ancora da dirvi, ma per il momento
non siete capaci di portarne il peso.
13Quando
però verrà lo Spirito di verità, egli vi
guiderà alla verità tutta intera, perché non
parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà
udito e vi annunzierà le cose future.
14Egli
mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve
l'annunzierà.
15Tutto
quello che il Padre possiede è mio; per
questo ho detto che prenderà del mio e ve
l'annunzierà.
16Ancora
un poco e non mi vedrete; un po' ancora e mi
vedrete". 17Dissero
allora alcuni dei suoi discepoli tra loro:
"Che cos'è questo che ci dice: Ancora un poco
e non mi vedrete, e un po' ancora e mi
vedrete, e questo: Perché vado al
Padre?". 18Dicevano
perciò: "Che cos'è mai questo "un poco" di
cui parla? Non comprendiamo quello che vuol
dire". 19Gesù
capì che volevano interrogarlo e disse loro:
"Andate indagando tra voi perché ho detto:
Ancora un poco e non mi vedrete e un po'
ancora e mi vedrete? 20In
verità, in verità vi dico: voi piangerete e
vi rattristerete, ma il mondo si rallegrerà.
Voi sarete afflitti, ma la vostra afflizione
si cambierà in gioia.
21La
donna, quando partorisce, è afflitta, perché
è giunta la sua ora; ma quando ha dato alla
luce il bambino, non si ricorda più
dell'afflizione per la gioia che è venuto al
mondo un uomo. 22Così
anche voi, ora, siete nella tristezza; ma vi
vedrò di nuovo e il vostro cuore si
rallegrerà e 23nessuno
vi potrà togliere la vostra gioia. In quel
giorno non mi domanderete più
nulla.
In verità, in
verità vi dico: Se chiederete qualche cosa al
Padre nel mio nome, egli ve la darà.
24Finora
non avete chiesto nulla nel mio nome.
Chiedete e otterrete, perché la vostra gioia
sia piena.
25Queste
cose vi ho dette in similitudini; ma verrà
l'ora in cui non vi parlerò più in
similitudini, ma apertamente vi parlerò del
Padre. 26In
quel giorno chiederete nel mio nome e io non
vi dico che pregherò il Padre per voi:
27il
Padre stesso vi ama, poiché voi mi avete
amato, e avete creduto che io sono venuto da
Dio. 28Sono
uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora
lascio di nuovo il mondo, e vado al
Padre". 29Gli
dicono i suoi discepoli: "Ecco, adesso parli
chiaramente e non fai più uso di
similitudini. 30Ora
conosciamo che sai tutto e non hai bisogno
che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo
che sei uscito da Dio".
31Rispose
loro Gesù: "Adesso credete?
32Ecco,
verrà l'ora, anzi è già venuta, in cui vi
disperderete ciascuno per conto proprio e mi
lascerete solo; ma io non sono solo, perché
il Padre è con me.
33Vi
ho detto queste cose perché abbiate pace in
me. Voi avrete tribolazione nel mondo, ma
abbiate fiducia; io ho vinto il
mondo!".
Capitolo 17
1Così
parlò Gesù. Quindi, alzati gli occhi al
cielo, disse: "Padre, è giunta l'ora,
glorifica il Figlio tuo, perché il Figlio
glorifichi te. 2Poiché tu gli
hai dato potere sopra ogni essere umano,
perché egli dia la vita eterna a tutti
coloro che gli hai dato. 3Questa
è la vita eterna: che conoscano te, l'unico
vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù
Cristo. 4Io ti ho glorificato
sopra la terra, compiendo l'opera che mi
hai dato da fare. 5E ora, Padre,
glorificami davanti a te, con quella gloria
che avevo presso di te prima che il mondo
fosse.
6Ho
fatto conoscere il tuo nome agli uomini che
mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai
dati a me ed essi hanno osservato la tua
parola. 7Ora
essi sanno che tutte le cose che mi hai
dato vengono da te,
8perché le
parole che hai dato a me io le ho date a
loro; essi le hanno accolte e sanno
veramente che sono uscito da te e hanno
creduto che tu mi hai mandato.
9Io
prego per loro; non prego per il mondo, ma
per coloro che mi hai dato, perché sono
tuoi. 10Tutte
le cose mie sono tue e tutte le cose tue
sono mie, e io sono glorificato in
loro. 11Io
non sono più nel mondo; essi invece sono
nel mondo, e io vengo a te. Padre santo,
custodisci nel tuo nome coloro che mi hai
dato, perché siano una cosa sola, come
noi.
12Quand'ero
con loro, io conservavo nel tuo nome coloro
che mi hai dato e li ho custoditi; nessuno
di loro è andato perduto, tranne il figlio
della perdizione, perché si adempisse la
Scrittura. 13Ma
ora io vengo a te e dico queste cose mentre
sono ancora nel mondo, perché abbiano in se
stessi la pienezza della mia gioia.
14Io
ho dato a loro la tua parola e il mondo li
ha odiati perché essi non sono del mondo,
come io non sono del mondo.
15Non
chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li
custodisca dal maligno.
16Essi
non sono del mondo, come io non sono del
mondo. 17Consacrali
nella verità. La tua parola è
verità. 18Come
tu mi hai mandato nel mondo, anch'io li ho
mandati nel mondo; 19per
loro io consacro me stesso, perché siano
anch'essi consacrati nella
verità.
20Non
prego solo per questi, ma anche per
quelli che per la loro parola
crederanno in me;
21perché
tutti siano una sola cosa. Come tu,
Padre, sei in me e io in te, siano
anch'essi in noi una cosa sola, perché
il mondo creda che tu mi hai
mandato.
22E
la gloria che tu hai dato a me, io l'ho
data a loro, perché siano come noi una
cosa sola. 23Io
in loro e tu in me, perché siano
perfetti nell'unità e il mondo sappia
che tu mi hai mandato e li hai amati
come hai amato me.
24Padre,
voglio che anche quelli che mi hai dato
siano con me dove sono io, perché
contemplino la mia gloria, quella che
mi hai dato; poiché tu mi hai amato
prima della creazione del
mondo.
25Padre
giusto, il mondo non ti ha conosciuto,
ma io ti ho conosciuto; questi sanno
che tu mi hai mandato.
26E
io ho fatto conoscere loro il tuo nome
e lo farò conoscere, perché l'amore con
il quale mi hai amato sia in essi e io
in loro".
Capitolo 18
1Detto
questo, Gesù uscì con i suoi discepoli
e andò di là dal torrente Cèdron, dove
c'era un giardino nel quale entrò con i
suoi discepoli.
2Anche
Giuda, il traditore, conosceva quel
posto, perché Gesù vi si ritirava
spesso con i suoi discepoli.
3Giuda
dunque, preso un distaccamento di
soldati e delle guardie fornite dai
sommi sacerdoti e dai farisei, si recò
là con lanterne, torce e
armi.
4Gesù
allora, conoscendo tutto quello che gli
doveva accadere, si fece innanzi e
disse loro: "Chi cercate?".
5Gli
risposero: "Gesù, il Nazareno". Disse
loro Gesù: "Sono io!". Vi era là con
loro anche Giuda, il traditore.
6Appena
disse "Sono io", indietreggiarono e
caddero a terra.
7Domandò
loro di nuovo: "Chi cercate?".
Risposero: "Gesù, il Nazareno".
8Gesù
replicò: "Vi ho detto che sono io. Se
dunque cercate me, lasciate che questi
se ne vadano". 9Perché
s'adempisse la parola che egli aveva
detto: "Non ho perduto nessuno di
quelli che mi hai dato".
10Allora
Simon Pietro, che aveva una spada, la
trasse fuori e colpì il servo del sommo
sacerdote e gli tagliò l'orecchio
destro. Quel servo si chiamava
Malco. 11Gesù
allora disse a Pietro: "Rimetti la tua
spada nel fodero; non devo forse bere
il calice che il Padre mi ha
dato?".
12Allora
il distaccamento con il comandante
e le guardie dei Giudei afferrarono
Gesù, lo legarono
13e
lo condussero prima da Anna: egli
era infatti suocero di Caifa, che
era sommo sacerdote in
quell'anno.
14Caifa
poi era quello che aveva
consigliato ai Giudei: "È meglio
che un uomo solo muoia per il
popolo".
15Intanto
Simon Pietro seguiva Gesù insieme
con un altro discepolo. Questo
discepolo era conosciuto dal sommo
sacerdote e perciò entrò con Gesù
nel cortile del sommo
sacerdote; 16Pietro
invece si fermò fuori, vicino alla
porta. Allora quell'altro
discepolo, noto al sommo sacerdote,
tornò fuori, parlò alla portinaia e
fece entrare anche Pietro.
17E
la giovane portinaia disse a
Pietro: "Forse anche tu sei dei
discepoli di quest'uomo?". Egli
rispose: "Non lo sono".
18Intanto
i servi e le guardie avevano acceso
un fuoco, perché faceva freddo, e
si scaldavano; anche Pietro stava
con loro e si
scaldava.
19Allora
il sommo sacerdote interrogò Gesù
riguardo ai suoi discepoli e alla
sua dottrina.
20Gesù
gli rispose: "Io ho parlato al
mondo apertamente; ho sempre
insegnato nella sinagoga e nel
tempio, dove tutti i Giudei si
riuniscono, e non ho mai detto
nulla di nascosto.
21Perché
interroghi me? Interroga quelli che
hanno udito ciò che ho detto loro;
ecco, essi sanno che cosa ho
detto". 22Aveva
appena detto questo, che una delle
guardie presenti diede uno schiaffo
a Gesù, dicendo: "Così rispondi al
sommo sacerdote?".
23Gli
rispose Gesù: "Se ho parlato male,
dimostrami dov'è il male; ma se ho
parlato bene, perché mi
percuoti?".
24Allora
Anna lo mandò legato a Caifa, sommo
sacerdote.25Intanto
Simon Pietro stava là a scaldarsi.
Gli dissero: "Non sei anche tu dei
suoi discepoli?". Egli lo negò e
disse: "Non lo sono".
26Ma
uno dei servi del sommo sacerdote,
parente di quello a cui Pietro
aveva tagliato l'orecchio, disse:
"Non ti ho forse visto con lui nel
giardino?".
27Pietro
negò di nuovo, e subito un gallo
cantò.
28Allora
condussero Gesù dalla casa di Caifa
nel pretorio. Era l'alba ed essi non
vollero entrare nel pretorio per non
contaminarsi e poter mangiare la
Pasqua. 29Uscì
dunque Pilato verso di loro e
domandò: "Che accusa portate contro
quest'uomo?".
30Gli
risposero: "Se non fosse un
malfattore, non te l'avremmo
consegnato". 31Allora
Pilato disse loro: "Prendetelo voi e
giudicatelo secondo la vostra
legge!". Gli risposero i Giudei: "A
noi non è consentito mettere a morte
nessuno". 32Così
si adempivano le parole che Gesù
aveva detto indicando di quale morte
doveva morire.
33Pilato
allora rientrò nel pretorio, fece
chiamare Gesù e gli disse: "Tu sei il
re dei Giudei?".
34Gesù
rispose: "Dici questo da te oppure
altri te l'hanno detto sul mio
conto?".
35Pilato
rispose: "Sono io forse Giudeo? La
tua gente e i sommi sacerdoti ti
hanno consegnato a me; che cosa hai
fatto?".
36Rispose
Gesù: "Il mio regno non è di questo
mondo; se il mio regno fosse di
questo mondo, i miei servitori
avrebbero combattuto perché non fossi
consegnato ai Giudei; ma il mio regno
non è di quaggiù".
37Allora
Pilato gli disse: "Dunque tu sei
re?". Rispose Gesù: "Tu lo dici; io
sono re. Per questo io sono nato e
per questo sono venuto nel mondo: per
rendere testimonianza alla verità.
Chiunque è dalla verità, ascolta la
mia voce".
38Gli
dice Pilato: "Che cos'è la verità?".
E detto questo uscì di nuovo verso i
Giudei e disse loro: "Io non trovo in
lui nessuna colpa.
39Vi
è tra voi l'usanza che io vi liberi
uno per la Pasqua: volete dunque che
io vi liberi il re dei
Giudei?".
40Allora
essi gridarono di nuovo: "Non costui,
ma Barabba!". Barabba era un
brigante.
Capitolo 19
1Allora
Pilato fece prendere Gesù e lo fece
flagellare. 2E
i soldati, intrecciata una corona di
spine, gliela posero sul capo e gli
misero addosso un mantello di porpora;
quindi gli venivano davanti e gli
dicevano: 3"Salve,
re dei Giudei!". E gli davano
schiaffi.
4Pilato
intanto uscì di nuovo e disse loro:
"Ecco, io ve lo conduco fuori, perché
sappiate che non trovo in lui nessuna
colpa". 5Allora
Gesù uscì, portando la corona di
spine e il mantello di porpora. E
Pilato disse loro:
"Ecco l'uomo!".
6Al
vederlo i sommi sacerdoti e le
guardie gridarono: "Crocifiggilo,
crocifiggilo!". Disse loro Pilato:
"Prendetelo voi e crocifiggetelo; io
non trovo in lui nessuna
colpa". 7Gli
risposero i Giudei: "Noi abbiamo una
legge e secondo questa legge deve
morire, perché si è fatto Figlio di
Dio".
8All'udire
queste parole, Pilato ebbe ancor
più paura 9ed
entrato di nuovo nel pretorio disse
a Gesù: "Di dove sei?". Ma Gesù non
gli diede risposta.
10Gli
disse allora Pilato: "Non mi parli?
Non sai che ho il potere di
metterti in libertà e il potere di
metterti in croce?".
11Rispose
Gesù: "Tu non avresti nessun potere
su di me, se non ti fosse stato
dato dall'alto. Per questo chi mi
ha
consegnato nelle tue mani ha
una colpa più
grande".
12Da
quel momento Pilato cercava di
liberarlo; ma i Giudei gridarono:
"Se liberi costui, non sei amico di
Cesare! Chiunque infatti si fa re
si mette contro Cesare".
13Udite
queste parole, Pilato fece condurre
fuori Gesù e sedette nel tribunale,
nel luogo chiamato Litòstroto, in
ebraico Gabbatà.
14Era
la Preparazione della Pasqua, verso
mezzogiorno. Pilato disse ai
Giudei: "Ecco il vostro
re!". 15Ma
quelli gridarono: "Via, via,
crocifiggilo!". Disse loro Pilato:
"Metterò in croce il vostro re?".
Risposero i sommi sacerdoti: "Non
abbiamo altro re all'infuori di
Cesare". 16Allora
lo consegnò loro perché fosse
crocifisso.
17Essi
allora presero Gesù ed egli,
portando la croce, si avviò verso
il luogo del Cranio, detto in
ebraico Gòlgota,
18dove
lo crocifissero e con lui altri
due, uno da una parte e uno
dall'altra, e Gesù nel
mezzo.
19Pilato
compose anche l'iscrizione e la
fece porre sulla croce; vi era
scritto: "Gesù il Nazareno, il re
dei Giudei".
20Molti
Giudei lessero questa iscrizione,
perché il luogo dove fu
crocifisso Gesù era vicino alla
città; era scritta in ebraico, in
latino e in greco.
21I
sommi sacerdoti dei Giudei
dissero allora a Pilato: "Non
scrivere: il re dei Giudei, ma
che egli ha detto: Io sono il re
dei Giudei".
22Rispose
Pilato: "Ciò che ho scritto, ho
scritto".
23I
soldati poi, quando ebbero
crocifisso Gesù, presero le sue
vesti e ne fecero quattro
parti, una per ciascun soldato,
e la tunica. Ora quella tunica
era senza cuciture, tessuta
tutta d'un pezzo da cima a
fondo.
24Perciò
dissero tra loro: Non
stracciamola, ma tiriamo a
sorte a chi tocca. Così si
adempiva la
Scrittura:
Si son divise tra loro le mie
vesti
e sulla mia tunica han gettato
la sorte.
E i soldati fecero
proprio così.
25Stavano
presso la croce di Gesù sua
madre, la sorella di sua madre,
Maria di Clèofa e Maria di
Màgdala.
26Gesù
allora, vedendo la madre e lì
accanto a lei il discepolo che
egli amava, disse alla madre:
"Donna, ecco il tuo
figlio!".
27Poi
disse al discepolo: "Ecco la
tua madre!". E da quel momento
il discepolo la prese nella sua
casa.
28Dopo
questo, Gesù, sapendo che ogni
cosa era stata ormai compiuta,
disse per adempiere la
Scrittura:
"Ho
sete".
29Vi
era lì un vaso pieno d'aceto;
posero perciò una spugna
imbevuta di aceto in
cima a una canna e gliela
accostarono alla bocca.
30E
dopo aver ricevuto l'aceto,
Gesù disse: "Tutto è
compiuto!". E, chinato il capo,
spirò.
31Era
il giorno della
Preparazione e i Giudei,
perché i corpi non
rimanessero in croce
durante il sabato (era
infatti un giorno solenne
quel sabato), chiesero a
Pilato che fossero loro
spezzate le gambe e fossero
portati via.
32Vennero
dunque i soldati e
spezzarono le gambe al
primo e poi all'altro che
era stato crocifisso
insieme con lui.
33Venuti
però da Gesù e vedendo che
era già morto, non gli
spezzarono le gambe,
34ma
uno dei soldati gli colpì
il fianco con la lancia e
subito ne uscì sangue e
acqua.
35Chi
ha visto ne dà
testimonianza e la sua
testimonianza è vera e
egli sa che dice il vero,
perché anche voi
crediate.
36Questo
infatti avvenne perché si
adempisse la Scrittura:
Non gli sarà spezzato
alcun osso.
37E
un altro passo della
Scrittura dice ancora:
Volgeranno lo sguardo
a colui che hanno
trafitto.
38Dopo
questi fatti, Giuseppe
d'Arimatèa, che era
discepolo di Gesù, ma di
nascosto per timore dei
Giudei, chiese a Pilato
di prendere il corpo di
Gesù. Pilato lo concesse.
Allora egli andò e prese
il corpo di Gesù.
39Vi
andò anche Nicodèmo,
quello che in precedenza
era andato da lui di
notte, e portò una
mistura di mirra e di
aloe di circa cento
libbre.
40Essi
presero allora il corpo
di Gesù, e lo avvolsero
in bende insieme con oli
aromatici, com'è usanza
seppellire per i
Giudei.
41Ora,
nel luogo dove era stato
crocifisso, vi era un
giardino e nel giardino
un sepolcro nuovo, nel
quale nessuno era stato
ancora deposto.
42Là
dunque deposero Gesù, a
motivo della Preparazione
dei Giudei, poiché quel
sepolcro era
vicino.
Capitolo
20
1Nel
giorno dopo il sabato,
Maria di Màgdala si
recò al sepolcro di
buon mattino, quand'era
ancora buio, e vide che
la pietra era stata
ribaltata dal
sepolcro.
2Corse
allora e andò da Simon
Pietro e dall'altro
discepolo, quello che
Gesù amava, e disse
loro: "Hanno portato
via il Signore dal
sepolcro e non sappiamo
dove l'hanno
posto!".
3Uscì
allora Simon Pietro
insieme all'altro
discepolo, e si
recarono al
sepolcro.
4Correvano
insieme tutti e due, ma
l'altro discepolo corse
più veloce di Pietro e
giunse per primo al
sepolcro.
5Chinatosi,
vide le bende per
terra, ma non
entrò.
6Giunse
intanto anche Simon
Pietro che lo seguiva
ed entrò nel sepolcro e
vide le bende per
terra,
7e
il sudario, che gli era
stato posto sul capo,
non per terra con le
bende, ma piegato in un
luogo a parte.
8Allora
entrò anche l'altro
discepolo, che era
giunto per primo al
sepolcro, e vide e
credette.
9Non
avevano infatti ancora
compreso la Scrittura,
che egli cioè doveva
risuscitare dai
morti.
10I
discepoli intanto se ne
tornarono di nuovo a
casa.
11Maria
invece stava
all'esterno vicino al
sepolcro e piangeva.
Mentre piangeva, si
chinò verso il
sepolcro
12e
vide due angeli in
bianche vesti, seduti
l'uno dalla parte del
capo e l'altro dei
piedi, dove era stato
posto il corpo di
Gesù.
13Ed
essi le dissero:
"Donna, perché
piangi?". Rispose loro:
"Hanno portato via il
mio Signore e non so
dove lo hanno
posto".
14Detto
questo, si voltò
indietro e vide Gesù
che stava lì in piedi;
ma non sapeva che era
Gesù.
15Le
disse Gesù: "Donna,
perché piangi? Chi
cerchi?". Essa,
pensando che fosse il
custode del giardino,
gli disse: "Signore, se
l'hai portato via tu,
dimmi dove lo hai posto
e io andrò a
prenderlo".
16Gesù
le disse: "Maria!".
Essa allora, voltatasi
verso di lui, gli disse
in ebraico: "Rabbunì!",
che significa:
Maestro!
17Gesù
le disse: "Non mi
trattenere, perché non
sono ancora salito al
Padre; ma va' dai miei
fratelli e di' loro: Io
salgo al Padre mio e
Padre vostro, Dio mio e
Dio vostro".
18Maria
di Màgdala andò subito
ad annunziare ai
discepoli: "Ho visto il
Signore" e anche ciò
che le aveva
detto.
19La
sera di quello stesso
giorno, il primo dopo
il sabato, mentre erano
chiuse le porte del
luogo dove si trovavano
i discepoli per timore
dei Giudei, venne Gesù,
si fermò in mezzo a
loro e disse: "Pace a
voi!".
20Detto
questo, mostrò loro le
mani e il costato. E i
discepoli gioirono al
vedere il
Signore.
21Gesù
disse loro di nuovo:
"Pace a voi! Come il
Padre ha mandato me,
anch'io mando
voi".
22Dopo
aver detto questo,
alitò su di loro e
disse: "Ricevete lo
Spirito Santo;
23a
chi rimetterete i
peccati saranno rimessi
e a chi non li
rimetterete, resteranno
non
rimessi".
24Tommaso,
uno dei Dodici,
chiamato Dìdimo, non
era con loro quando
venne Gesù.
25Gli
dissero allora gli
altri discepoli:
"Abbiamo visto il
Signore!". Ma egli
disse loro: "Se non
vedo nelle sue mani
il segno dei chiodi e
non metto il dito nel
posto dei chiodi e
non metto la mia mano
nel suo costato, non
crederò".
26Otto
giorni dopo i
discepoli erano di
nuovo in casa e
c'era con loro
anche Tommaso.
Venne Gesù, a porte
chiuse, si fermò in
mezzo a loro e
disse: "Pace a
voi!".
27Poi
disse a Tommaso:
"Metti qua il tuo
dito e guarda le
mie mani; stendi la
tua mano, e mettila
nel mio costato; e
non essere più
incredulo ma
credente!".
28Rispose
Tommaso: "Mio
Signore e mio
Dio!".
29Gesù
gli disse: "Perché
mi hai veduto, hai
creduto: beati
quelli che pur non
avendo visto
crederanno!".
30Molti
altri segni fece
Gesù in presenza
dei suoi
discepoli, ma non
sono stati
scritti in questo
libro.
31Questi
sono stati
scritti, perché
crediate che Gesù
è il Cristo, il
Figlio di Dio e
perché, credendo,
abbiate la vita
nel suo
nome.
Capitolo 21
(Epilogo del
Vangelo di
Giovanni)
1Dopo
questi fatti,
Gesù si
manifestò di
nuovo ai
discepoli sul
mare di
Tiberìade. E si
manifestò
così:
2si
trovavano
insieme Simon
Pietro, Tommaso
detto Dìdimo,
Natanaèle di
Cana di
Galilea, i
figli di
Zebedèo e altri
due
discepoli.
3Disse
loro Simon
Pietro: "Io
vado a
pescare". Gli
dissero:
"Veniamo anche
noi con te".
Allora uscirono
e salirono
sulla barca; ma
in quella notte
non presero
nulla.
4Quando
già era
l'alba Gesù
si presentò
sulla riva,
ma i
discepoli non
si erano
accorti che
era
Gesù.
5Gesù
disse loro:
"Figlioli,
non avete
nulla da
mangiare?".
Gli
risposero:
"No".
6Allora
disse loro:
"Gettate la
rete dalla
parte destra
della barca e
troverete".
La gettarono
e non
potevano più
tirarla su
per la gran
quantità di
pesci.
7Allora
quel
discepolo che
Gesù amava
disse a
Pietro: "È il
Signore!".
Simon Pietro
appena udì
che era il
Signore, si
cinse ai
fianchi il
camiciotto,
poiché era
spogliato, e
si gettò in
mare.
8Gli
altri
discepoli
invece
vennero con
la barca,
trascinando
la rete piena
di pesci:
infatti non
erano lontani
da terra se
non un
centinaio di
metri.
9Appena
scesi a
terra, videro
un fuoco di
brace con del
pesce sopra,
e del
pane.
10Disse
loro Gesù:
"Portate un
po' del pesce
che avete
preso or
ora".
11Allora
Simon Pietro
salì nella
barca e
trasse a
terra la rete
piena di
centocinquantatrè
grossi pesci.
E benché
fossero
tanti, la
rete non si
spezzò.
12Gesù
disse loro:
"Venite a
mangiare". E
nessuno dei
discepoli
osava
domandargli:
"Chi sei?",
poiché
sapevano bene
che era il
Signore.
13Allora
Gesù si
avvicinò,
prese il
pane e lo
diede a
loro, e
così pure
il
pesce.
14Questa
era la
terza volta
che Gesù si
manifestava
ai
discepoli,
dopo essere
risuscitato
dai
morti.
15Quand'ebbero
mangiato,
Gesù
disse a
Simon
Pietro:
"Simone
di
Giovanni,
mi vuoi
bene tu
più di
costoro?".
Gli
rispose:
"Certo,
Signore,
tu lo
sai che
ti
voglio
bene".
Gli
disse:
"Pasci
i miei
agnelli".
16Gli
disse
di
nuovo:
"Simone
di
Giovanni,
mi vuoi
bene?".
Gli
rispose:
"Certo,
Signore,
tu lo
sai che
ti
voglio
bene".
Gli
disse:
"Pasci
le mie
pecorelle".
17Gli
disse
per la
terza
volta:
"Simone
di
Giovanni,
mi vuoi
bene?".
Pietro
rimase
addolorato
che per
la
terza
volta
gli
dicesse:
Mi vuoi
bene?,
e gli
disse:
"Signore,
tu sai
tutto;
tu sai
che ti
voglio
bene".
Gli
rispose
Gesù:
"Pasci
le mie
pecorelle.
18In
verità,
in
verità
ti
dico:
quando
eri più
giovane
ti
cingevi
la
veste
da
solo, e
andavi
dove
volevi;
ma
quando
sarai
vecchio
tenderai
le tue
mani, e
un
altro
ti
cingerà
la
veste e
ti
porterà
dove tu
non
vuoi".
19Questo
gli
disse
per
indicare
con
quale
morte
egli
avrebbe
glorificato
Dio. E
detto
questo
aggiunse:
"Seguimi".
20Pietro
allora,
voltatosi,
vide
che
li
seguiva
quel
discepolo
che
Gesù
amava,
quello
che
nella
cena
si
era
trovato
al
suo
fianco
e gli
aveva
domandato:
"Signore,
chi è
che
ti
tradisce?".
21Pietro
dunque,
vedutolo,
disse
a
Gesù:
"Signore,
e
lui?".
22Gesù
gli
rispose:
"Se
voglio
che
egli
rimanga
finché
io
venga,
che
importa
a te?
Tu
seguimi".
23Si
diffuse
perciò
tra i
fratelli
la
voce
che
quel
discepolo
non
sarebbe
morto.
Gesù
però
non
gli
aveva
detto
che
non
sarebbe
morto,
ma:
"Se
voglio
che
rimanga
finché
io
venga,
che
importa
a
te?".
24Questo
è
il
discepolo
che
rende
testimonianza
su
questi
fatti
e
li
ha
scritti;
e
noi
sappiamo
che
la
sua
testimonianza
è
vera.
25Vi
sono
ancora
molte
altre
cose
compiute
da
Gesù,
che,
se
fossero
scritte
una
per
una,
penso
che
il
mondo
stesso
non
basterebbe
a
contenere
i
libri
che
si
dovrebbero
scrivere.
VANGELO
SECONDO
GIOVANNI
-
FINE
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