Gli lasciamo in eredità un mondo devastato; l'aria ed il mare inquinati, popoli affamati e assetati, criminalità dilagante, carenza di valori morali e spirituali. Eppure, se non si lasceranno intimidire, se gli si lascerà spazio e se verranno date loro le giuste opportunità, avranno la forza per salvarlo: loro, i giovani, l'ultima speranza di un mondo disperato e moribondo... E noi, che non siamo riusciti a cambiarlo, o forse non lo abbiamo voluto cambiare, lo affidiamo a loro, con il nostro affetto, le nostre scuse e qualche consiglio, che è tutto quanto possiamo dare, dopo aver già dato il cattivo esempio.
Ogni generazione, sin dall'alba dei tempi, ha guardato con diffidenza ai giovani, spesso accusandoli di non avere valori morali, di non rispettare gli anziani, le tradizioni e quant' altro: ne ha deluso le aspettative spesso negandogli i diritti fondamentali della loro età o tarpandogli le ali appena scoperto che erano robuste e adatte al volo... e, in genere, ogni generazione è riuscita a commettere il delitto perfetto: li ha resi simili a sé.
E così abbiamo visto ragazzi entusiasti nel partecipare a pellegrinaggi e incontri di preghiera; abbiamo visto masse di giovani mettersi in viaggio da tutto il mondo per andare da Giovanni Paolo II nelle "Giornate Mondiali della Gioventù"; e abbiamo ben visto, infine, quanto amore c'è stato tra Giovanni Paolo II e i suoi giovani! Un amore che vivrà ancora in quei giovani, perché parte della loro vita... Una vita che, grazie all'esempio ricevuto, sarà sempre rispettosa della Legge di Dio e piena d'amore per il prossimo. (bc 2001-2004)
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