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Gli
lasciamo in eredità un mondo devastato; l'aria ed il mare inquinati, popoli affamati e assetati, criminalità dilagante, carenza di valori morali e
spirituali. Eppure, se non si lasceranno intimidire, se gli si lascerà spazio e
se verranno date loro le giuste opportunità, avranno la forza per
salvarlo: loro, i giovani, l'ultima speranza di un mondo disperato e
moribondo... E noi, che non siamo riusciti a cambiarlo, o forse non lo abbiamo voluto
cambiare, lo affidiamo a loro, con il nostro affetto, le nostre scuse e qualche
consiglio, che è tutto quanto possiamo dare, dopo aver già dato il
cattivo esempio.



 

Ogni
generazione, sin dall'alba dei tempi, ha guardato con diffidenza ai giovani,
spesso accusandoli di non avere valori morali, di non rispettare gli anziani, le
tradizioni e quant' altro: ne ha deluso le aspettative spesso negandogli i diritti
fondamentali della loro età o tarpandogli le ali appena scoperto che erano robuste e adatte al
volo... e, in genere, ogni generazione è riuscita a commettere il delitto
perfetto: li ha resi simili a sé.



 
Oggi
che tanti giovani cadono nelle trappole della droga, della criminalità
organizzata e non, che sono attratti dai falsi miti - che abbiamo rincorso anche
noi - la fama, il denaro, la sensualità e anche il potere, sembrerebbe difficile
trovare
motivi di speranza... Ma noi abbiamo avuto modo di conoscere e contattare tanti
ragazzi, da un pò di anni a questa parte, che possiamo gridare con entusiasmo
anche noi, come diceva il Presidente Pertini: "Io credo nei
giovani!"



 
Giovani
che sono diversi da come eravamo noi alla loro età, ma questa volta la
differenza è tutta a loro vantaggio. Certo, ci sono tante eccezioni, ma
perlopiù il quadro è decisamente rassicurante: I ragazzi di oggi sono più
aperti, più affettuosi, più spontanei di quanto non lo fossimo noi. Sono più
aperti nell'ascolto, sono disposti ad esaminare quel che gli viene detto e che
valuteranno poi con calma; più affettuosi nei rapporti interpersonali (è una
vera gioia vedere i giovani che, sempre più spesso, preferiscono un abbraccio alla
fredda stretta di mano); più spontanei e sinceri, meno timorosi della verità.
E, soprattutto, sono più disposti ad ascoltare quella voce interiore che spinge
ogni uomo alla ricerca di Dio.



 
E
così abbiamo visto
ragazzi entusiasti nel partecipare a pellegrinaggi e incontri di preghiera;
abbiamo visto masse di giovani mettersi in viaggio da tutto il mondo per andare da
Giovanni Paolo II nelle "Giornate Mondiali della Gioventù"; e abbiamo ben visto, infine, quanto
amore c'è stato tra Giovanni Paolo II e i suoi giovani! Un amore che vivrà
ancora in quei giovani, perché parte della loro vita... Una vita che, grazie
all'esempio ricevuto, sarà sempre rispettosa della Legge di Dio e piena d'amore
per il prossimo.
(bc 2001-2004)
 
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