La Creazione

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Michelangelo - La Creazione - Dettaglio con Dio Padre

In principio Dio creò il cielo e la terra. La terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e aleggiava lo spirito di Dio  sulle acque.

Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e la separò   dalle tenebre e chiamò giorno la luce  e notte le tenebre . Fu sera e fu mattina: il primo giorno.

Dio disse: "Stia il firmamento in mezzo alle acque per dividere le acque dalle acque". Dio fece il firmamento e separò le acque, che sono sotto il firmamento, dalle acque, che son sopra il firmamento. E così fu. Dio chiamò cielo il firmamento. E fu sera e fu mattina: il secondo giorno.

Dio disse: "Le acque che sono sotto il cielo, si raccolgano in un solo posto e appaia l'asciutto". E così avvenne. Dio chiamò terra l'asciutto e mare la massa delle acque. E Dio vide che era cosa buona. E Dio disse: "La terra produca germogli, erbe che producono seme e alberi da frutto, che diano sulla terra frutto con il seme, ognuno secondo la sua specie". E così avvenne: la terra produsse germogli, erbe che danno seme, ciascuna secondo la propria specie e alberi che fanno ognuno frutto con il seme, secondo la propria specie. Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: il terzo giorno.

Dio disse: "Ci siano luci nel firmamento del cielo, per riconoscere il giorno dalla notte; servano da segnale per le stagioni, per i giorni e per gli anni e servano da luci nel firmamento del cielo per dare luce alla terra". E così avvenne: Dio fece le due grandi luci, la luce maggiore per regolare il giorno e la luce minore per regolare la notte, e le stelle. Dio le mise nel firmamento del cielo per illuminare la terra e per regolare giorno e notte e per dividere la luce dalle tenebre. E Dio vide che era cosa buona. E fu sera e fu mattina: il quarto giorno.

Creazione degli animaliDio disse: "Brulichino le acque di esseri viventi e volino uccelli  sopra la terra, davanti al firmamento del cielo". Dio creò i grandi mostri marini e tutti gli esseri viventi che guizzano e brulicano nelle acque, secondo la loro specie, e tutti gli uccelli secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona. Dio li benedisse: "Siate fertili e moltiplicatevi riempiendo le acque dei mari; gli uccelli si moltiplichino sulla terra". E fu sera e fu mattina: il quinto giorno.

Dio disse: "Produca la terra  esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie". E così avvenne: Dio creò le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona.

E Dio disse: "Facciamo l'uomo a nostra immagine e a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra".

La creazione dell'uomo

Dio creò l'uomo a Sua immagine; a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina lo creò. Dio li benedisse e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente,che striscia sulla terra".

Poi Dio disse: "Ecco, io vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: saranno il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra e nei quali è alito di vita, io do in cibo ogni erba verde". E così avvenne. Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. E fu sera e fu mattina: il sesto giorno

2

Così furono compiuti il cielo e la terra e tutte le loro schiere. Allora Dio, nel settimo giorno completò il lavoro che aveva fatto e smise nel settimo giorno  ogni suo lavoro. Dio benedisse il settimo giorno e lo consacrò, perché in esso aveva smesso ogni lavoro che egli creando aveva fatto.  Queste le origini del cielo e della terra, quando vennero creati.

Quando il Signore Dio creò il cielo e la terra , nessun cespuglio dei campi era sulla terra, nessuna erba campestre era ancora nata - perché il Signore Dio non aveva fatto scendere la pioggia sulla terra e non vi era nessuno che lavorasse il suolo e facesse salire dalla terra l'acqua dei canali per irrigare tutto il suolo - allora il Signore Dio formò l'uomo con polvere della terra e soffiò nelle sue narici l' alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. 

Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva creato. Il Signore Dio fece nascere dal suolo ogni sorta di alberi belli da vedere e buoni da mangiare, tra cui, in mezzo al giardino, l'albero della vita  e l'albero della conoscenza del bene e del male. Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva formando quattro corsi. Il primo fiume si chiama Pison: scorre intorno a tutto il paese di Avìla, dove c'è l'oro e l'oro di quella terra è fine; qui c'è anche la resina odorosa e la pietra d'ònice. Il secondo fiume si chiama Ghicon:  scorre intorno a tutto il paese d'Etiopia. Il terzo fiume si chiama Tigri:  scorre ad oriente di Assur. Il quarto fiume è l'Eufrate.

Il Signore Dio prese l'uomo e lo mise nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse.

Il Signore Dio diede quest'ordine all'uomo: "Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma non devi mangiare dell'albero della conoscenza del bene e del male, perché, se tu ne mangiassi, moriresti certamente". Poi il Signore Dio disse: "Non è bene che l'uomo sia solo:  voglio fargli un aiuto che sia simile a lui". Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di bestie selvatiche e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello sarebbe stato il suo nome. Così l'uomo impose un nome a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutte le bestie selvatiche, ma l'uomo non trovò un aiuto che gli fosse simile. Allora il Signore Dio fece scendere il sonno sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una  costola e rinchiuse la carne. Il Signore Dio plasmò con la costola, tolta all'uomo, una donna e gliela condusse. Allora l'uomo disse:

 

Dio passeggia nel Giardino dell' Eden con Adamo ed Eva

 

"Questa volta essa
è carne dalla mia carne
e osso dalle mie ossa.
La si chiamerà donna
perché dall'uomo è stata tolta".

 

Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una sola carne. Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, ma non ne provavano vergogna.

 

 

3

Il serpente era la più astuta di tutte le bestie selvatiche fatte dal Signore Dio. Egli disse alla donna: "È vero che Dio ha detto: Non dovete mangiare di nessun albero del giardino?". Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: Non ne dovete mangiare e non lo dovete toccare, altrimenti morirete". Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che quando voi ne mangiaste, si aprirebbero i vostri occhi e diventereste come Dio, conoscendo il bene e il male". Allora la donna vide che l'albero aveva frutti buoni da mangiare, era gradito agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e si resero conto di essere nudi; intrecciarono delle foglie di fico e se ne fecero cinture.

Adamo ed Eva - L'albero della Conoscenza del bene e del MalePoi udirono il Signore Dio che camminava nel giardino alla brezza del giorno e l'uomo con sua moglie si nascosero dal Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?". Rispose: "Ho udito il tuo passo nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto". Riprese: "Chi ti ha fatto sapere che eri nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?". Rispose l'uomo: "La donna che tu mi hai messo accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato". Il Signore Dio disse alla donna: "Che hai fatto?". Rispose la donna: "Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato".

Allora il Signore Dio disse al serpente:

 

"Poiché tu hai fatto questo,
sii tu maledetto più di tutto il bestiame
e più di tutte le bestie selvatiche;
sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.Io porrò inimicizia tra te e la donna,
tra la tua stirpe
e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno".

Alla donna disse:

"Moltiplicherò
i tuoi dolori e le tue gravidanze,
con dolore partorirai figli.
Verso tuo marito sarà il tuo istinto,
ma egli ti dominerà".

All'uomo disse: "Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero, di cui ti avevo comandato: Non ne devi mangiare, maledetto sia la terra per causa tua!   

Con dolore ne trarrai il cibo
per tutti i giorni della tua vita.
Spine e cardi produrrà per te
e mangerai l'erba campestre.
Con il sudore del tuo volto mangerai il pane;
finché tornerai alla terra,
perché da essa sei stato tratto:
               polvere tu sei e in polvere tornerai!".
 

L'uomo chiamò la moglie Eva, perché essa fu la madre di tutti i viventi. Il Signore Dio fece all'uomo e alla donna tuniche di pelli e li vestì. Il Signore Dio disse allora: "Ecco l'uomo è diventato simile a  noi, per la conoscenza del bene e del male. Ora, egli non allunghi più la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva sempre!". Il Signore Dio lo scacciò dal giardino di Eden, perché lavorasse la terra da dove era stato tratto. Scacciò l'uomo e pose ad oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada folgorante, per custodire la via all'albero della vita.

 

 

Caino e Abele

4

 

Adamo si unì a Eva sua moglie, la quale partorì Caino e disse: "Ho acquistato un uomo dal Signore". Poi partorì anche suo fratello Abele. Ora Abele era pastore di greggi e Caino lavoratore della terra.

Dopo un certo tempo, Caino offrì frutti della terra in sacrificio al Signore; anche Abele offrì primogeniti del suo gregge e il loro grasso. Il Signore apprezzò Abele e la sua offerta, ma non apprezzò Caino e la sua offerta. Caino ne fu molto irritato e il suo volto era triste. Il Signore disse allora a Caino: "Perché sei irritato e perché è triste il tuo volto? Se operi bene, non dovrai forse tenerlo alto? Ma se non operi bene, il peccato è presso alla tua porta; contro di te è il suo istinto, ma tu dominalo". Caino disse al fratello Abele: "Andiamo in campagna!". Mentre erano in campagna, Caino alzò la mano contro il fratello Abele e lo uccise. Allora il Signore disse a Caino: "Dov'è Abele, tuo fratello?".

 

 

 

 

Caino uccide Abele

 

Egli rispose: "Non lo so. Sono forse il guardiano di mio fratello?". Riprese: "Che hai fatto? Il sangue di tuo fratello grida a me dal suolo! Ora sii maledetto e allontanati da quel suolo che per opera della tua mano ha bevuto il sangue di tuo fratello. Quando lavorerai il suolo, esso non ti darà più i suoi prodotti: ramingo e fuggiasco sarai sulla terra". Disse Caino al Signore: "Così grande è la mia colpa per ottenere perdono? Ecco, tu mi scacci oggi da questo suolo e io mi dovrò nascondere lontano da te; io sarò ramingo e fuggiasco sulla terra e chiunque mi incontrerà potrebbe uccidermi". Ma il Signore gli disse: "Però chiunque ucciderà Caino subirà la vendetta sette volte!". Il Signore impose a Caino un segno, perché non lo colpisse chiunque l'avesse incontrato. Caino si allontanò dal Signore e abitò nel paese di Nod, ad oriente di Eden.

 

 

Caino fugge dopo aver ucciso Abele

 

Ora Caino si unì alla moglie che partorì Enoch; poi divenne edificatore di una città, che chiamò Enoch, dal nome del figlio.   A Enoch nacque Irad; Irad generò Mecuiaèl e Mecuiaèl generò Metusaèl e Metusaèl generò Lamech. Lamech si prese due mogli: una chiamata Ada e l'altra chiamata Zilla. Ada partorì Iabal: egli fu il padre di quanti abitano sotto le tende presso il bestiame. Il fratello di questi si chiamava Iubal: egli fu il padre di tutti i suonatori di cetra e di flauto. Zilla a sua volta partorì Tubalkàin, il fabbro, padre di quanti lavorano il rame e il ferro. La sorella di Tubalkàin fu Naama.

Lamech disse alle mogli:

"Ada e Zilla, ascoltate la mia voce;
mogli di Lamech, porgete l'orecchio al mio dire:
Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura
e un ragazzo per un mio livido.
Sette volte sarà vendicato Caino
ma Lamech settantasette".

Adamo si unì di nuovo alla moglie, che partorì un figlio e lo chiamò Set. "Perché - disse - Dio mi ha concesso un'altra discendenza al posto di Abele, poiché Caino l'ha ucciso".

Anche a Set nacque un figlio, che egli chiamò Enos. Allora si cominciò ad invocare il nome del Signore.