I PILASTRI DELLA FEDE

 

III - MARIA, CUORE DEL MISTERO DIVINO

Un motivo di discussione, spesso dai toni accesi, all'interno della comunità Cristiana Cattolica, riguarda sicuramente il Concilio Ecumenico Vaticano II, che fu indetto da Papa Giovanni XXIII (Angelo Roncalli), e portato a conclusione da Papa Paolo VI (Giovanni Battista Montini). I temi all'ordine del giorno erano numerosi e complessi; interessavano la vita della Chiesa, i fratelli separati, le religioni non cristiane, l'umanità in genere. Non è nostra intenzione entrare nei dettagli del Concilio, ma solo ricordare che da quel Concilio, universalmente riconosciuto come una grande svolta nel cammino della Chiesa, sortirono grandi riforme liturgiche (non gradite da una parte del clero), ma non fu modificata una sola virgola della Parola di DIO. La discussione, all'interno e all'esterno della Chiesa, continua ancora; e spesso corrono voci di rinnovamento e cambiamento che andrebbero ad intaccare le fondamenta stesse della Fede. Tra queste, la possibilità di "aprire" ai fratelli delle altre confessioni Cristiane, per una riunificazione di tutti i credenti nel Nome di Gesù. La cosa in sè pare del tutto auspicabile: chi vuole tenere divisi i Cristiani? Il problema è tutto nelle cause di queste divisioni. A una comunità sta bene un Capo, una Guida, a un'altra non gli sta bene; a una va bene una Liturgia, a un'altra no; una crede in questo, ma non crede in quello... Come si fa ad accontentare tutti? L'unico modo possibile è che tutti rinuncino a qualcosa, creando una sorta di comunità più politica che spirituale. Ma sarebbe lecita, agli occhi di DIO, questa "transazione"? La risposta non può che essere "NO". Se si sono create divisioni, esse sono dovute proprio a divergenze di interpretazione delle Sacre Scritture, divergenze inappianabili senza scendere a compromessi inaccettabili. Dialogare, pregare insieme va bene: abbandonare parte della nostra fede, NO.  CHI POTREBBE PENSARE DI RINUNCIARE A MARIA? Tante confessioni Cristiane non danno A MARIA la giusta importanza, non accettano il ruolo che DIO le ha dato! Chi potrebbe togliere la Divinità a Gesù, relegando il FIGLIO DI DIO al ruolo di "Profeta dell'Altissimo"?

NON C'E' CRISTIANESIMO senza la DIVINITA' DI CRISTO! E MARIA SS. è il cuore stesso del Mistero Divino e della Fede Cristiana. Tutto viene da LEI, dalla DONNA DI DIO: è Lei la chiave della redenzione del genere umano dopo il peccato: “E il Signore Iddio disse al serpente... porrò inimicizia tra te e la donna, e fra la tua stirpe e la stirpe di lei: essa ti schiaccerà il capo, e tu attenterai al suo calcagno (Gen. 3:13-15). A Lei, concepita senza peccato (come avrebbe potuto, diversamente, essere il "Tabernacolo dello Spirito Santo"?), giovane donna di Israele, consapevole delle Leggi del suo Tempo, per le quali si esponeva alla lapidazione, e consapevole di tutte le profezie che riguardavano l'Avvento del Messia (era stata condotta al Tempio all'età di soli quattro anni), DIO chiese, tramite Gabriele Arcangelo, di divenire MADRE dell'Unigenito Figlio Divino!

Se MARIA avesse avuto paura? Se fosse andata al Tempio a chiedere consiglio agli anziani sul da farsi? Se avesse chiesto la carta d'identità celeste all'Arcangelo, cosa sarebbe accaduto? Sarebbe accaduto che IL VERBO NON SI SAREBBE FATTO CARNE, non avrebbe dimorato in mezzo a noi, non ci avrebbe donato, con la SUA Crocifissione, Morte e Resurrezione LA NUOVA ALLEANZA tra DIO e il Suo Popolo, un Popolo che finalmente avrebbe compreso tutti i figli di DIO e non solo una parte di essi. Se non ci fosse stata MARIA, chi avrebbe radunato gli Apostoli, sbandati e intimoriti dopo la Morte di Gesù, chi avrebbe perdonato PIETRO, che aveva rinnegato Gesù, accogliendolo pentito nel Cenacolo e restituendogli, di fatto l'incarico ricevuto dal MAESTRO? MARIA CHIESA: chi può pensare di farne a meno e sentirsi ancora CRISTIANO? Noi NO! Noi vogliamo restare stretti a MARIA in questi tempi duri e difficili, vogliamo AMARLA e VIVERE in MARIA, con MARIA e per MARIA!

"L’anima mia magnifica il Signore... perché ha riguardato all’umiltà della Sua serva; ed ecco, d’ora innanzi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Poiché Colui che è potente ha fatto grandi cose in me" (LC 1,46-49).

Lode a Te, o Signore! A Te i nostri cuori, fino alla fine!