La profezia, dono di Dio distribuito come e a chi Egli vuole

 

Dal Libro dei Numeri, 11:24-30.


“Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole del Signore; radunò settanta fra gli anziani del popolo e li dispose intorno alla tenda. Il Signore scese nella nuvola e parlò a Mosè; prese dello Spirito che era su di lui, e lo mise sui settanta anziani; e appena lo Spirito si fu posato su di loro, profetizzarono, ma poi smisero. Intanto, due uomini, l'uno chiamato Eldad e l'altro Medad, erano rimasti nell'accampamento, e lo Spirito si posò su di loro; erano fra i settanta, ma non erano usciti per andare alla tenda; e profetizzarono nel campo. Un giovane corse a riferire la cosa a Mosè, e disse: ‘Eldad e Medad profetizzano nel campo’. Allora Giosuè, figlio di Nun, servo di Mosè fin dalla sua giovinezza, prese a dire: ‘Mosè, signor mio, non glielo permettere!’. Ma Mosè gli rispose: ‘Sei geloso per me? Oh, fossero pure tutti profeti nel popolo del Signore, e volesse il Signore mettere su di loro il suo Spirito!’. E Mosè si ritirò nell'accampamento, insieme con gli anziani d'Israele”.

 

Mosè e il roveto ardente: "Togliti i calzari, poiché è terra Santa quella che calpesti!"

Dal Vangelo secondo Marco (9,38-41)

Giovanni gli disse: "Maestro, abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri". Ma Gesù disse: "Non glielo proibite, perché non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito dopo possa parlare male di me. Chi non è contro di noi è per noi. Chiunque vi darà da bere un bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.

Ultima cena: "Questo è il Mio corpo, offerto in sacrificio per voi".

 

Dagli Atti degli Apostoli, Cap. 10, 21-48

Pietro scese incontro agli uomini e disse: "Eccomi, sono io quello che cercate. Qual è il motivo per cui siete venuti?".
Risposero: "Il centurione Cornelio, uomo giusto e timorato di Dio, stimato da tutto il popolo dei Giudei, è stato avvertito da un angelo santo di invitarti nella sua casa, per ascoltare ciò che hai da dirgli".
Pietro allora li fece entrare e li ospitò. Il giorno seguente si mise in viaggio con loro e alcuni fratelli di Giaffa lo accompagnarono.
Il giorno dopo arrivò a Cesarèa. Cornelio stava ad aspettarli ed aveva invitato i congiunti e gli amici intimi.
Mentre Pietro stava per entrare, Cornelio andandogli incontro si gettò ai suoi piedi per adorarlo. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: "Alzati: anch'io sono un uomo!". Poi, continuando a conversare con lui, entrò e trovate riunite molte persone  disse loro: "Voi sapete che non è lecito per un Giudeo unirsi o incontrarsi con persone di altra razza; ma Dio mi ha mostrato che non si deve dire profano o immondo nessun uomo.
Per questo sono venuto senza esitare quando mi avete mandato a chiamare. Vorrei dunque chiedere: per quale ragione mi avete fatto venire?".
Cornelio allora rispose: "Quattro giorni or sono, verso quest'ora, stavo recitando la preghiera delle tre del pomeriggio nella mia casa, quando mi si presentò un uomo in splendida veste e mi disse: Cornelio, sono state esaudite le tue preghiere e ricordate le tue elemosine davanti a Dio. Manda dunque a Giaffa e fa' venire Simone chiamato anche Pietro; egli è ospite nella casa di Simone il conciatore, vicino al mare.
Subito ho mandato a cercarti e tu hai fatto bene a venire. Ora dunque tutti noi, al cospetto di Dio, siamo qui riuniti per ascoltare tutto ciò che dal Signore ti è stato ordinato".
Pietro prese la parola e disse: "In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone,
ma chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto. Questa è la parola che egli ha inviato ai figli d'Israele, recando la buona novella della pace, per mezzo di Gesù Cristo, che è il Signore di tutti.
Voi conoscete ciò che è accaduto in tutta la Giudea, incominciando dalla Galilea, dopo il battesimo predicato da Giovanni; cioè come Dio consacrò in Spirito Santo e potenza Gesù di Nàzaret, il quale passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.
E noi siamo testimoni di tutte le cose da lui compiute nella regione dei Giudei e in Gerusalemme. Essi lo uccisero appendendolo a una croce, ma Dio lo ha risuscitato al terzo giorno e volle che apparisse, non a tutto il popolo, ma a testimoni prescelti da Dio, a noi, che abbiamo mangiato e bevuto con lui dopo la sua risurrezione dai morti. E ci ha ordinato di annunziare al popolo e di attestare che egli è il giudice dei vivi e dei morti costituito da Dio.
Tutti i profeti gli rendono questa testimonianza: chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nome".
Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo scese sopra tutti coloro che ascoltavano il discorso.
E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si meravigliavano che anche sopra i pagani si effondesse il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare lingue e glorificare Dio.
Allora Pietro disse: "Forse che si può proibire che siano battezzati con l'acqua questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo al pari di noi?".
E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Dopo tutto questo lo pregarono di fermarsi alcuni giorni.

San Pietro e Cornelio, il centurione Romano: lo Spirito Santo scenderà u di lui ancora prima che venga battezzato con l'acqua.

Dal Vangelo secondo Matteo (7, 16-21)

Voi li riconoscerete dai loro frutti. Si raccoglie uva dalle spine o fichi dai rovi?  Cosi, ogni albero buono produce frutti buoni; ma l’albero cattivo produce frutti cattivi.  Un albero buono non può dare frutti cattivi, né un albero cattivo dare frutti buoni.  Ogni albero che non dà buon frutto è tagliato, e gettato nel fuoco.  Voi dunque li riconoscerete dai loro frutti.  Non chiunque mi dice: "Signore, Signore" entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.

 

Dal Vangelo secondo Matteo (12, 24-30)

Ma i farisei, udendo questo, presero a dire: "Costui scaccia i demòni in nome di Beelzebùl, principe dei demòni".
Ma egli, conosciuto il loro pensiero, disse loro: "Ogni regno discorde cade in rovina e nessuna città o famiglia discorde può reggersi. Ora, se satana scaccia satana, egli è discorde con se stesso; come potrà dunque reggersi il suo regno?
E se io scaccio i demòni in nome di Beelzebùl, i vostri figli in nome di chi li scacciano? Per questo loro stessi saranno i vostri giudici. Ma se io scaccio i demòni per virtù dello Spirito di Dio, è certo giunto fra voi il regno di Dio. Come potrebbe uno penetrare nella casa dell'uomo forte e rapirgli le sue cose, se prima non lo lega? Allora soltanto gli potrà saccheggiare la casa. Chi non è con me è contro di me, e chi non raccoglie con me, disperde.

 

Gesù scaccia i demoni e viene accusato di farlo con l'aiuto di altri demoni.

 

Dalla Lettera di San Paolo ai Tessalonicesi: (5, 19-21)

Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie; esaminate ogni cosa, tenete ciò che è buono.

Lo spirito discende sui giudei e sui pagani perché Dio non fa differenza di persone, ma legge nei cuori.

Il tema centrale di questi brani biblici è il verificarsi di alcuni doni di profezia (detti carismi) fuori dal gruppo,  fuori dall'istituzione, fuori dalla Chiesa. Il primo brano mostra che il conferimento dello Spirito divino, cioè di un suo dono speciale, è fatto a determinati uomini in vista di una funzione sociale. Mosè aveva lo Spirito di Dio per dirigere e governare il popolo. I settanta anziani ricevettero lo Spirito di Dio con il dono della profezia  per coadiuvare il loro capo. Giosuè nel suo zelo, ispirato piuttosto a gelosia, denuncia l'esercizio del ministero profetico di alcuni come abusivo, mentre anch'esso veniva dallo Spirito di Dio. Voleva che fosse proibito. Mosè giustamente si rifiuta e  lo rimprovera. Il discorso è in perfetta sintonia col passo evangelico successivo. Anche qui, qualcuno fuori dal gruppo degli apostoli, esercita il potere esorcistico. Come già Giosuè, anche Giovanni, geloso, denuncia il fatto a  Gesù e ne chiede la proibizione. Gesù, invece, vuole che il carisma venga esercitato tranquillamente anche da persone non appartenenti alla categoria dei suoi seguaci, che Giovanni riteneva fosse l'unica legittima. La ragione è che anche gli altri lavorano per lui e quindi per l'avvento del Regno di Dio e per il bene di tutti. Gesù dice con grande chiarezza: "Chi non è contro di noi è con noi". "Dio vuole - dice san Paolo - che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità" e perciò a tutti gli uomini, a tutti i gruppi umani offre almeno quel minimo di indicazioni perché se vogliono possano orientarsi a lui. ecco perchè i cosiddetti carismi non si trovano esclusivamente nella Chiesa cattolica e neppure unicamente nel popolo cristiano. Lo Spirito Santo può accordare i Suoi doni anche fuori dalla struttura ecclesiale e lo fa effettivamente. Del resto qualsiasi attrazione verso Gesù è sempre un dono gratuito dello Spirito. Quando San Pietro cominciò a catechizzare Cornelio e quelli della sua parentela, scese su di loro lo Spirito Santo ancora prima del battesimo, prima cioè dell'inserimento stabile nel campo sociale della Chiesa. Gli Atti degli Apostoli dicono: "e i fedeli circoncisi si meravigliavano che anche sopra i pagani si effondesse il dono dello Spirito Santo: sentivamo infatti parlare lingue e glorificare Dio". Il Concilio Vaticano II dice che i cristiani non cattolici hanno diversi doni propri della Chiesa Cattolica: la Scrittura, la fede nel Figlio di Dio, il battesimo e altri sacramenti. Alcuni hanno l'episcopato e celebrano l'eucaristia. Ora questi ed altri favori sono doni dello Spirito Santo. Gli ebrei non cristiani godono dei doni e della vocazione di Dio concessi loro in maniera inequivocabile. I musulmani professano di mantenere la fede in Abramo. In tutte le grandi religioni si può constatare un certo numero di carismi che sono doni dello Spirito Santo. Quelli che senza colpa  ignorano il Vangelo e che tuttavia ricercano sinceramente Dio e con l'aiuto della grazia si sforzano di compiere la volontà di Dio, con le loro opere possono raggiungere la salvezza eterna. A questi e tutti gli spiriti onesti e sinceri Dio non nega la Sua grazia. Ciò naturalmente non significa che sia indifferente rimanere nella Chiesa oppure fuori. La volontà precisa di Gesù è che tutti facciano parte della Chiesa: solo nella Chiesa è possibile in via normale trovare l'abbondanza dei mezzi per raggiungere pienamente la salvezza. Del resto, chi volontariamente e colpevolmente rimane fuori della Chiesa non può assolutamente invocare la salvezza. Ciò non toglie che ad esterni ed estranei Dio ispiri opere di bene per la Sua gloria e quella del Suo Regno. Pensiamoci, perchè se Dio fa scendere i Suoi doni su persone che non sembrano attendibili, è segno che ciò può contribuire al bene comune e al piano della salvezza. Anche le persone non inserite nel corpo della Chiesa sono a volte strumenti scelti per le imprese di Dio. Allora fa male chi per gelosia o per egoismo o per altri motivi le critica e le discredita. Egli va contro le disposizioni del Signore: misteriose forse, ma sempre giuste e sapienti e destinate alla salvezza degli uomini. Il bene, allora, non è monopolio assoluto della Chiesa e questo non ci deve scandalizzare: che anzi in questo campo, dunque, tutte le ragioni devono cedere al motivo supremo dell'edificazione del Regno di DIO. Chi promuove il Regno di Dio, in maniera diretta o indiretta, consapevolmente o no, merita di essere apprezzato e lodato per questa cooperazione: la profezia cioè l'annuncio dell'autentico Regno di Dio esplode fuori dalle planimetrie sorvegliate dalle autorità ecclesiali: ovunque è l'uomo, lì è lo Spirito Santo. I carismi esistono, allora, anche fuori della Chiesa e questa lezione, che ci viene dalle Sacre Scritture, dobbiamo averla sempre presente nel nostro cammino di fede noi cristiani se non vogliamo peccare di presunzione. Dunque non ci meravigliamo, non ci scandalizziamo per chi predica o fa miracoli nel nome di Dio, perchè chi veramente parla o fa miracoli nel nome di Dio è segno che è stato scelto da Dio, è stato designato da Dio.

Il testo evidenziato è tratto da un'omelia di P.Giovanni FERRARA dell'Oratorio di San Filippo Neri in Napoli. In Sua memoria.

Tutto perchè ogni uomo possa giungere alla salvezza. Il Regno di Dio non è per i seguaci di un' unica religione, per un solo popolo, per una specifica razza: il Regno di Dio è preparato per TUTTI gli uomini, poiché in ogni uomo risiede il soffio divino, quell'anima che rende ognuno figlio di Dio. E siccome ogni uomo è figlio di Dio, Egli, suo Padre, vuole che sia salvo, che possa guadagnarsi il posto a quel banchetto senza fine, alla festa "preparata per TUTTI fin dalla fondazione dei tempi" e resa possibile dal Sacrificio di Cristo, "Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue, che viene versato per voi".  Se il Signore decide di dare un messaggio di speranza, un segno della Sua Onnipotenza, nella Sua infinita misericordia non può che affidarlo ad anime semplici, che non rappresentino ufficialmente la Sua Chiesa, perché questo taglierebbe fuori dal piano divino tutte quelle anime che della Chiesa non fanno ancora parte.